Il calcio, si sa, non è una scienza esatta. A maggior ragione quando si parla di mercato. A volte però 2+2 può fare 4 anche in questo magnifico circo. All’interno di questo nuovo spazio, il nostro Jody Colletti proverà a tratteggiare scenari suggestivi, magari di difficile realizzazione ma comunque al limite della provocazione. Pensieri in libertà.
Morata, non Morata. La Juventus sfoglia la margherita, anche se al momento la sensazione è che il Real Madrid sia intenzionato ad esercitare l'opción de recompra riservatasi due anni fa. A quanto pare non per puntarci (follia pura, dato il valore e l'età di Alvaro e con Ronaldo che ha già compiuto 31 anni), bensì per rivenderlo al miglior offerente Parentesi: l'Arsenal? Sarebbe un passo indietro. Ad ogni modo, nelle casse di Madama finirebbero 10 milioni in più rispetto ai 20 investiti, premio di valorizzazione in verità esiguo, ma poi il Madrid ne ricaverebbe svariate decine in più. E fin qui è tutto chiaro, fermo restando che la speranza di tutto l'ambiente bianconero è che l’attaccante della Roja alla fine spinga per restare a Torino. Sorvolando sul fatto quest’anno Massimiliano Allegri, che nelle sue ultime dichiarazioni è apparso possibilista sulla permanenza del “nueve”, quest’anno spesso lo ha relegato al ruolo di riserva, anteponendogli di norma il tandem Dybala-Mandzukic. A parere di chi scrive, considerato che il mercato delle punte è il più caro che ci sia, la Signora ben potrebbe fare un sacrificio per lo spagnolo, ribaltando la situazione e "recomprandolo" lei, a costo di sborsare anche altri 30 milioni: difficile, se non impossibile, trovare sulla piazza a questo prezzo un calciatore del livello di Morata, in grado di fare reparto con qualsiasi tipologia di partner offensivo. A patto di memorizzare - per il futuro - che l'inserimento di una simile clausola può comportare tali distorsioni.
Adesso valutiamo l'ipotesi opposta: come si muoverebbe la Juve in caso di partenza dell'attuale numero 9, reuccio di Coppe? La prima lista comprende Cavani, Lukaku e Benteke. Il futuro del signor Edinson a Parigi è sempre tutto da decifrare (difficilmente il Matador accetterebbe di spostarsi nuovamente sugli esterni, in caso di arrivo di un nuovo centravanti top level) ma per meno di 50 milioni, al netto di eventuali aste, non se ne fa nulla. La valutazione del belga che ha annunciato l’addio all'Everton è schizzata alle stelle (Chelsea e Manchester Utd sono opzioni reali), mentre il più esperto connazionale al Liverpool non si è certo confermato sui livelli dell'Aston Villa. Per Benteke i Reds la scorsa estate scucirono 46 milioni di euro, verosimilmente non lo lascerebbero mai andare per meno di 30-35: ne varrebbe la pena?
Ecco perché non si può certo escludere, tutt'altro, che il management piemontese sotto traccia possa lavorare su altri profili. Esattamente come fatto per Dani Alves, che potrebbe, dovrebbe rivelarsi un geniale colpo low cost. Tenendo a mente che Berardi fa storia a sé, dal momento che il mancino del Sassuolo - in arrivo alla corte di Max, stando alle parole di Marotta - ha altre caratteristiche. Ma su chi potrebbe puntare la Juventus? Pensateci bene, elementi come Griezmann e Aubameyang quando si muoveranno, lo faranno per non meno di 70-80 milioni. E forse ci siamo tenuti bassi. Men che meno il club bianconero potrebbe pensare di strappare attaccanti ancor più patinati alle corazzate economiche del Vecchio Continente. Alexis Sanchez? Con Dybala in casa, più che un "piccoletto" in avanti servirebbe un totem puro. Pescare in Sudamerica? Sarebbe un'incognita.
E allora c'è un'idea che non può che stuzzicarci: perché non Ibra? È vero che lo svedese va per i 35 anni, ma è anche vero che per lui il tempo sembra non passare mai (la stagione appena conclusa lo ha dimostrato). E riportarlo a Torino, a 10 anni esatti da quella nefasta estate del 2006, potrebbe rivelarsi la mossa ideale sia per proseguire il dominio in Italia, che - soprattutto - per rilanciare sul tavolo della Champions. Guarda caso il cruccio anche di Ibrahimovic, che nella sua strepitosa carriera ha fatto incetta di scudetti (ogni anno, eccezion fatta per il 2012 quando col suo Milan - e Allegri al timone - dovette arrendersi proprio alla Juve, la prima di Conte), senza mai però riuscire a mettere le mani sul trofeo più ambito. Non essendovi costi da sostenere per il cartellino, al fuoriclasse scandinavo potrebbe essere serenamente riconosciuto un munifico biennale. E lo spogliatoio, al cospetto di siffatto identikit, se ne farebbe una ragione. Oltretutto Raiola a Vinovo è di casa, in qualche modo si potrebbe trovare la quadra. Andiamo oltre: provando a fare le carte a Zlatan, che non dovrebbe ancora cedere al fascino degli esili dorati (Cina, Usa o Emirati), quale altra squadra gli consentirebbe di puntare alla Champions? Al Barça c'è già stato e comunque la MSN è il meglio che ci sia. Per le ragioni più disparate sembra arduo pronosticare un futuro a Madrid, su entrambe le sponde del Manzanarre, anche se un Galáctico come lui potrebbe intrigare Don Florentino. L'unico principale campionato nel quale non ha militato è la Premier? Beh, Chelsea e - soprattutto - Manchester Utd non parteciperanno alla prossima edizione della ex Coppa dei Campioni, come d'altronde le sue ex milanesi in Italia, al City c'è il nemico Guardiola e - francamente - non reputiamo Arsenal, Tottenham e Leicester in grado di competere per il successo finale. Salvo ulteriori miracoli in salsa british, s’intende. Il Bayern vanta al proprio arco un Lewandowski nel pieno del vigore, mentre il Psg lo ha appena salutato. Chi resterebbe tra le potenziali candidate alla vittoria della Champions? Domanda retorica. A meno che Ibra, sebbene il tempo stringa, nella scelta della sua prossima destinazione non riponga nel cassetto per un’altra stagione il sogno di levare al cielo la Coppa dalle grandi orecchie, sposando realmente lo United - destinazione da sempre più probabile oltre che più redditizia - dove ritroverebbe quel José Mourinho con il quale, parole di Zlatan, ha sempre mantenuto un filo diretto.
Juve, se non riesci a trattenere Morata e per Ibrahimovic ci sono ancora margini, pensaci: a breve termine sarebbe il matrimonio ideale. Per tutti.
Twitter: @JodyCollettiFoto: The Indipendent