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Il retroscena: Chiesa, dal sì Juve dell’11 maggio alla salita di Commisso

11.07.2019 | 23:30

Federico Chiesa ha detto sì alla Juve lo scorso 11 maggio, come abbondantemente raccontato. Al termine di una lunga manovra di accerchiamento che aveva permesso al club bianconero di battere qualsiasi tipo di concorrenza, sia in Italia che all’estero. Un sì totale, definitivo, indipendentemente da qualsiasi volta societaria. Subito dopo essersi insediato, Commisso ha ribadito in più occasioni di voler trattenere Federico, almeno per una stagione. E si è detto fiducioso al 99 per cento. Dentro la Fiorentina la pensano tutti come il nuovo azionista di maggioranza? Se Chiesa non cambiasse idea, sarebbe giusto trattenerlo a prescindere? Evidentemente no, e qui si giocherà una lunga partita. Vi avevamo raccontato che la Juve aveva messo a disposizione un quinquennale tra i 4,5 e i 5 milioni a stagione. E la Juve oggi non ha intenzione di prendere un terzino, anche se Cancelo non è incedibile proprio perché vorrebbe programmare un nuovo investimento in un’altra zona del campo. Gli ultimi trenta metri, appunto. A costo, almeno per ora, di considerare Cuadrado esterno basso e tenendo – almeno momentaneamente – in stand-by le eventuali opzioni Darmian e Hysaj.

 

Foto: Twitter ufficiale Fiorentina