Il retroscena: Donnarumma e il Milan, perché è la stessa situazione di settembre
14.04.2021 | 00:10
E’ cambiato praticamente nulla. A settembre vi avevamo svelato che Mino Raiola avrebbe presentato una richiesta rinnovo da almeno 10 milioni (almeno…) a stagione per Gigio Donnarumma, che non avrebbe fatto sconti al Milan, che non sarebbe stata una storia da pochi giorni, a dispetto dei facili ottimismi mediatici non confermati dai fatti. Semplicemente perché non sarebbe stata una storia da chiudere nel giro di qualche settimana, neanche un regalo di Natale oppure chissà cosa. E non ce la siamo sentiti di sparare sentenze, ne abbiamo ascoltate, sull’impossibilità di un addio a parametro zero. I fatti dicono l’esatto contrario, aspettiamo la fine di questa vicenda, in qualsiasi caso si arriverebbe comunque fuori tempo massimo.
Bisogna conoscere bene Mino Raiola: in queste trattative lui è in primissima fila, non molla di un centimetro, piaccia oppure no, il rendimento sempre più importante di Gigio non fa altro che aumentare il “tassametro”. Non ci sono cose che Raiola fa senza che Donnarumma ne sia al corrente, magari in passato possono esserci state vedute diverse ma oggi funziona tutto come meglio non potrebbe. La richiesta ingaggio è quella di settembre: dieci milioni (almeno…), commissioni (elevate a parte). In Italia – ribadiamo – soltanto una società potrebbe fare l’operazione: la Juve.
E la posizione di Szczesny, anche questo lo abbiamo ricordato lo scorso settembre, va monitorata ben oltre il ricco rinnovo arrivato in tempi non sospetti, un’eventuale cessione sarebbe plusvalenza. E Szczesny non è più intoccabile. All’estero – oggi in seconda fila rispetto alla Juve – c’è il Paris Saint-Germain, anche in questo caso confermiamo, lo stesso club che – attenzione – aveva offerto a Gigio 12 milioni a stagione prima del precedente rinnovo con il Milan, incassando un gentile rifiuto.
I rossoneri sono ancora in tempo? A quelle condizioni probabilmente sì, ma a quelle condizioni al momento non si arrampicano, avevano offerto sette milioni già a dicembre 2019. Il compromesso di Raiola – ma ormai è storia vecchia – sarebbe (o sarebbe stato?) un contratto di uno o due anni, oppure una clausola rescissoria bassa, condizioni che non possono stare bene al Milan per motivi fin troppo semplici da intuire. Raiola si era congedato cosi: “Lasciate in pace Donnarumma”. Esattamente quello che vuole: parlarne il meno possibile e fare scivolare i giorni, le settimane. Ecco perché tocca al Milan forzare, se sarà ancora in tempo, alle condizioni che conosce (almeno) da settembre.
E che non sono cambiate, anzi. E siamo dentro aprile…
Foto: Sito Milan