Il retroscena: Koulibaly e de Ligt, perché non si può più rinviare
10.07.2022 | 00:15
Le parole di Cristiano Giuntoli sono state una sentenza: il Napoli ha offerto 6 milioni a stagione ore 5 anni a Kalidou Koulibaly, con un eventuale futuro da dirigente. Uno sforzo massimo, ben oltre i tetti imposti dal Napoli, ulteriore e definitiva conferma che KK per Spalletti (e non solo) è fondamentale. L’avvocato Pimenta, in azione a Torino per le formalità burocratiche legate al clamoroso ritorno di Pogba alla Juve, porterà (se non ha già portato) l’offerta del Bayern per de Ligt. La clamorosa svolta, raccontata a sorpresa con il primo sondaggio del 1 luglio, si potrebbe materializzare con una proposta da 80 milioni più bonus. Poi deciderà la Juve che punta Zaniolo e che – prima di liberare l’olandese – vorrebbe avere uno specialista come Koulibaly. Ma poi bisognerebbe vedere, in caso di non rinnovo, quanto il Napoli aprirebbe a una cessone. In entrambi i casi – dL e KK – non si può rinviare per almeno due o tre motivi che proviamo a sintetizzare: a) il Napoli sa che non esiste in circolazione un sostituto di Koulibaly, lo avrà detto lo stesso Spalletti nelle segrete stanze; b) la Juve sa che trattenere de Ligt controvoglia avrebbe poco senso e il mercato degli investimenti passa attraverso la decisione sul difensore ex Ajax; c) al netto di Koulibaly, l’altro vero centrale sul mercato (Bremer) si è promesso all’Inter che presto avrà voglia di formalizzare con il Torino. Se la Juve memorizzasse il no definitivo del Napoli per KK, indipendentemente dalla proposta rinnovo e per il desiderio di andare avanti insieme fino alla scadenza, dovrebbe individuare un altro obiettivo (Gabriel dell’Arsenal è un nome, non l’unico) con la sicurezza di prenderlo prima di liberare de Ligt. Che comunque, ripetiamolo, ha voglia di andare. Un bel rompicapo, saranno giorni molto caldi (senza dimenticare Skriniar).
Foto: Instagram Koulibaly