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Il retroscena: la nuova Lazio di Sarri prevede rinforzi veri. Non Zapelli o nuove scommesse

23.03.2023 | 23:59

Bruno Zapelli è stato accostato alla Lazio, ma non può essere un obiettivo della Lazio. Al massimo può essere un’idea del direttore sportivo o una proposta di qualche agente, ma non scherziamo sul fatto che la Lazio abbia bisogno di altro per non ripetere i clamorosi errori del passato. Lo ripetiamo anche per un adepto di Radio Tare che, quando si esprime, scambia il congiuntivo per una frittura mista. E scrive in ostrogoto. A parte questo, la Lazio della sessione estiva è cresciuta perché ha preso gente come Provedel, Romagnoli, Casale e Vecino, su indicazione dall’allenatore. E su questa strada l’allenatore vuole proseguire, spera di parlare con Lotito entro metà aprile in modo da avere le idee chiare ben oltre il contratto in scadenza a giugno 2025. In caso di Champions, Sarri vorrebbe garanzie per tempo. In caso di non Champions, anche. La compatibilità con Tare non potrà mai esserci, per motivi che non è il caso di spiegare ora. E Zapelli sarebbe la conferma della stessa strada sbagliata percorsa negli ultimi anni. E il modo migliore per bloccare nuovamente l’indice di liquidità, specialità di casa Tare. Lotito può rinnovare per 10 anni il contratto al direttore sportivo, ma Sarri vorrà fare un mercato logico, competitivo, autonomo, senza proposte astruse. Un progetto per far “cantare” il pallone, l’unica cosa che conta.

Foto: twitter Belgrano