Il retroscena: Liverani e il Lecce, tutta la verità sulla rottura
Il comunicato è stato duro, eccessivo, violento. Il
Lecce ha deciso di congedarsi così da
Fabio Liverani, dimenticando un ciclo straordinario, fatto di due promozioni dalla C alla A e di una salvezza sfiorata. Una forma migliore sarebbe stata auspicabile, i rapporti possono finire ma con una stretta di mano, non così. Liverani ha forse preso troppo tempo prima di sciogliere le riserve, stamattina ha deciso di non accettare, rinunciando a un contratto che per la
Serie B sarebbe stato di 750 mila euro netti a stagione con opzione di rinnovo automatico in caso di promozione (ancora tre anni a Lecce) da 1 milione e 200 mila euro netti a stagione, staff compreso. Liverani ha meditato, non se l’è più sentita. La rottura con lo staff medico c’entra poco, il Lecce ha infatti provveduto lo stesso a chiudere il rapporto con il dottor Palaia. E non c’entra l’offerta di un altro club, come dicono.
Preziosi aveva provato a riportare Liverani al
Genoa, ma si è concentrato su
Italiano dopo aver saputo che mai (l'ormai ex) tecnico del Lecce sarebbe tornato in Liguria dopo un trattamento non troppo carino durante la sua vecchia esperienza con i rossoblù.
Il Parma aveva cercato Liverani dieci giorni fa, ma senza riscontri perché il diretto interessato aveva dato la precedenza al Lecce. Evidentemente senza immaginare che sarebbe finita così.
Carli è un grande estimatore di Liverani, lo avrebbe voluto a
Cagliari prima che
Giulini ripiegasse su
Di Francesco, e intanto Carli ha chiarito i programmi con
D’Aversa a
Parma, almeno per ora. Ora Liverani resterà alla finestra, le offerte non mancheranno. Ma il congedo con il Lecce è stato traumatico, eccessivo, mediaticamente violento. Foto: Twitter Lecce