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Il ruggito di Matuidi: dalla curiosità iniziale a pedina imprescindibile di Max

08.10.2017 | 00:20

Sono bastati due minuti a Blaise Matuidi per andare in gol con la nazionale francese in Bulgaria. Il centrocampista della Juve ha deciso la gara già al 2′ del primo tempo, chiudendo un’azione ben manovrata sull’out di sinistra: assist al bacio di Griezmann, inserimento a fari spenti del centrocampista juventino che scaglia un diagonale al fulmicotone imparabile per il portiere bulgaro. Rete che vale i tre punti e che permette ai Galletti di riprendersi la vetta del girone A di qualificazioni mondiali, scavalcando di una lunghezza la Svezia. Sorride Deschamps, ma sorride anche Max Allegri, che sa di poter contare su un rinforzo importante per la mediana bianconera in vista del prosieguo della stagione. Dopo una partenza in sordina (19 minuti giocati all’esordio contro il Cagliari, 32 nel match successivo col Genoa), Matuidi ha iniziato a scalare le gerarchie nello scacchiere tattico di Allegri: titolare alla terza di campionato contro il Chievo, da allora l’ex centrocampista del Psg non ha più perso il posto nell’undici iniziale, complici anche i problemi fisici di Marchisio e Khedira, che ne hanno velocizzato l’inserimento nei piani della Vecchia Signora. Esperienza, dinamismo, fisicità e un’intelligenza tattica fuori dal comune, caratteristiche uniche nella rosa bianconera: Matuidi è entrato alla perfezione nei meccanismi di Allegri in seguito all’iniziale curiosità che ne aveva accompagnato il suo sbarco a Torino. Dopo le ottime prestazioni con la Juve, per Matuidi è arrivata anche la gioia in Nazionale, a coronamento di un periodo senza dubbio molto positivo per il classe ’87. E a chi lo accusa di essere troppo limitato tecnicamente, l’ex Psg ha risposto in conferenza stampa con un simpatico siparietto: “Siete sempre cattivi con i miei piedi quadrati. Sono in un grande club, ho giocato a Parigi e ora sono alla Juventus: se ho queste occasioni, anche se mi dite sempre che ho i piedi quadrati , è perché ho le qualità necessarie per giocare in club del genere”. Il ruggito di Matuidi: dalla curiosità iniziale a pedina imprescindibile nello scacchiere di Max.

Foto: L’Equipe