Il Torino torna sulla terra: Cairo rischia un’altra stagione anonima e senza gloria
30.04.2023 | 13:45
Il Torino aveva festeggiato la vittoria in casa Lazio come se avesse alzato la Champions League, probabilmente dimenticando che una stagione è fatta di continuità e di soddisfazioni che bisogna dare ai tifosi non una volta ogni mese e mezzo. Tifosi che meriterebbero la soddisfazione di chiudere almeno una stagione con un bicchiere più pieno che vuoto, almeno una, senza doversi accontentare di una “rondine”. Si deve provare a vincere, c’è una strada. L’ha indicata Commisso che ha applaudito la Fiorentina in finale di Coppa Italia e che spera di poter fare la stessa cosa in Conference League, saltando l’ultimo ostacolo (Basilea) prima dell’atto conclusivo. Si deve provare a vincere, questo è importante sottolinearlo, piuttosto che collezionare parole e interviste autocelebrative. E lo diciamo a presidenti come Cairo che tra poco saranno al ventesimo anno di gestione in casa Toro ma con la bacheca completamente vuota. Dopo aver smontato e rimontato il giocattolo, cambiando direttori sportivi che funzionavano, prendendone altri che funzionano poco, cedendo i pezzi importanti. Tutto all’interno di un mondo ovattato, dove – in qualche caso – le critiche sono vietate come se qualsiasi cosa funzionasse, invece la bacheca è sempre vuota. Commisso è alla Fiorentina da quasi 4 anni, mediaticamente è stato accolto anche in modo vergognoso (gli hanno dato addirittura del mafioso…), adesso spera di collezionare due finali prestigiose. Poi vada come vada, ma intanto anche Cairo potrebbe e dovrebbe prendere spunto per un Toro che non debba arrivare decimo piuttosto che nono, undicesimo piuttosto che decimo. E che debba accontentarsi di una vittoria, sia pure importante, celebrata come se fosse la conquista della Champions League. La mentalità va cambiata, qualche critica in più accettata, sono circa 18 anni che funziona così…
Foto: Torino Twitter