Il VAR e l’AVAR: figli, figliastri e l’inadeguatezza dei magnifici tre (Zufferli-Marini-Marinelli)
Il
Var ha colpito ancora durante
Reggina-Benevento, convalidando un gol di
Acampora, quello del 2-2 definitivo, malgrado una posizione clamorosamente attiva di Capellini al momento del tiro. Gli errori di un arbitro ci possono stare, anche se il livello tecnico è talmente scadente da rendere indifendibili designatore e Aia. Avevamo chiesto un commissariamento dopo gli ultimi scandali, nulla. Sarebbe già tanto se sulle stesse situazioni ci fosse il medesimo criterio, invece lo stesso criterio non esiste. Figli e figliastri, a Modena la Reggina aveva avuto un gol annullato (Di Chiara) per posizione non così attiva di Majer nei pressi del portiere Gagno. Quella decisione fu memorizzata, anche se non metabolizzata fino in fondo. La stessa situazione, anzi ancora più grave perché Capellini copriva il portiere Ravaglia, è stata interpretata in modo opposto. Le continue indecisioni dell’arbitro Zufferli (avrebbe bisogno di 120 minuti a partita per sciogliere le riserve e non vivere nell’imbafrazzo, altro che recupero extralarge...) sono stati amplificate dalla dormita di Valerio Marini (VAR) e Livio Marinelli (AVAR). Se andassimo a rileggere le cronache delle loro recenti prestazioni, Marinelli in modo particolare ma Marini non scherza, non riusciremmo a capire per quale motivo sono ancora lì. Abbiamo letto e verificato, eppure sono ancora lì. Disastrosi in campo, peggio ancora quando dovrebbero fare chiarezza con le immagini a disposizione e quando potrebbero fumare anche due sigarette per la semplicità di una decisione che sono riusciti a ribaltare. Chissà quale sarà il criterio la prossima volta, di sicuro chi utilizza così andrebbe fermato e non sospeso.