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Immobile: “La Scarpa d’Oro mi riempie d’orgoglio. Mi ispiro a Trezeguet”

12.10.2020 | 16:29

In una bella intervista rilasciata a France Football, Ciro Immobile, attaccante della Lazio e della Nazionale, e Scarpa d’Oro 2020, ha parlato della sua stagione strepitosa, del trofeo personale vinto e delle ambizioni future.

Queste le parole dell’attaccante: “La Scarpa d’Oro? Guardo la lista e leggo un’alternanza di nomi di Messi e Cristiano Ronaldo da 10 anni a questa parte. L’unico a batterli, nel 2016, Luis Suarez e ora io. Quest’anno comunque ci sarebbe stato anche Lewandovski, non avrebbero vinto loro. E’ un onore entrare a far parte di questo cerchio di fuoriclasse. Inoltre, senza Pallone D’Oro non assegnato, la Scarpa d’Oro quest’anno è un valore aggiunto. Sono davvero felice”. 

Immobile spiega chi è la sua fonte di ispirazione: “Mi ispiro a David Trezeguet. Con lui ho giocato per un breve periodo alla Juventus, io ero giovanissimo, ma mi ha insegnato tanto, sui movimenti, sull’essere rapace in area di rigore, sui colpi di testa. Non ho mai visto nessuno come lui. Possedeva la coordinazione e la tecnica per segnare su qualsiasi tipo di cross e con qualsiasi parte del suo corpo. Ho imparato anche dai vari Christian Vieri, Filippo Inzaghi, Luca Toni e Alberto Gilardino”. 

Sulle esperienze all’estero non buone: “Al Borussia avrei potuto fare di meglio, ma è stata un’esperienza sfortunata, l’ultima di Jürgen Klopp. La squadra stava andando male e io l’ho pagato. In Spagna non ho mai avuto l’opportunità di esprimere il mio potenziale, ero sempre in panchina anche quando meritavo di giocare. Ho passato un periodo difficile con Unai Emery. Marco Verratti, al PSG per quello che ha dato alla società e per come lo vedono, è un po ‘un’eccezione. Altri, me compreso, hanno avuto difficoltà all’estero. Non riesco a spiegarlo del tutto. Probabilmente ci adattiamo meno, abbiamo bisogno di più tempo “. 

Infine sul suo cognome: “In tanti mi hanno preso in giro per il cognome. Il primo fu Zeman al Pescara in Serie B nel 2011-12. Mi disse: “Ma come vuoi giocare a calcio con quel cognome?”. 

Fonte Foto: Twitter Uff. Lazio