INIESTA SALUTA IL SUO BARÇA: LA CARRIERA IN NUMERI DELLA LEGGENDA BLAUGRANA

La fine di un’era. “Sono stato qua 22 anni e so cosa significa giocare nella miglior squadra del mondo. Nel futuro prossimo non potrei dare il meglio di me, come finora ho sempre fatto, sia a livello fisico che mentale. Ho sempre voluto smettere sentendomi utile, sentendomi ancora un titolare. Ho vissuto tutta la vita qua, lasciare la mia casa e la mia vita sarà complicato. Ringrazio i miei compagni e tutti quelli che hanno lavorato nel Barça in questi anni. Ringrazio tutti i tifosi che mi hanno sempre mostrato il loro affetto, a livello personale è stata una cosa incredibile. La mia prossima squadra? L'unica cosa importante è non affrontare mai da avversario il club della mia vita, quindi escludo tutte le destinazioni europee. A fine stagione vedremo se andrò in Cina oppure no”, questa la sintesi delle parole proferite ieri in lacrime da Andrés Iniesta, nel corso della conferenza stampa convocata ad hoc. Era nell’aria, il capitano nelle ultime settimane lo aveva lasciato intendere più volte, ma adesso è arrivato anche l’annuncio. A soli sei mesi e mezzo da quello relativo all’ultimo prolungamento, datato 6 ottobre 2017: altro che rinnovo a vita, il centrocampista più forte dell’epoca moderna, spagnola e non solo, fra qualche settimana lascerà il Barcellona dopo ben 22 anni, giovanili comprese. Un romanzo affascinante, fatto di classe sconfinata e giocate nello stretto, assist no-look, croquetas e gol, un romanzo tutto blaugrana che proviamo a riepilogare in cifre.



34 – I titoli conquistati: 31 a livello di club (8 Liga, 7 Supercoppe di Spagna, 6 Coppe del Re, 4 Champions League, 3 Supercoppe Uefa e 3 Mondiali per club), ma presto saranno 32 con il campionato in corso, e 3 con la Roja, il fantasmagorico tris centrato dalla Spagna (Europeo-Mondiale-Europeo tra il 2008 e il 2012); 34 come gli anni che compirà tra due settimane e anche come il suo primo numero di maglia in 1ª squadra, stagione 2002-03, poi quattro stagioni con la camiseta 24, quindi l’8 divenuto marchio di fabbrica.

2 – Come i Triplete conquistati con il Barça, anni di grazia 2009 e 2015; 2 come le società che possono fregiarsi di aver avuto l’Illusionista come proprio tesserato: prima del club culé toccò all’Albacete, sodalizio nel quale il portentoso tuttocampista mosse i primissimi passi da bambino; 2 anche come gli allori con le Nazionali juniores della Spagna: campione d’Europa Under 17 e Under 19, rispettivamente nel 2001 e 2002.



29 - Come il giorno dell’esordio in prima squadra (ottobre 2002) contro il Brugge in Champions League per volontà di Louis Van Gaal; ma anche come quello della prima partita dopo l’ufficialità dell’addio a fine stagione, il match di domani nella tana del Deportivo La Coruña che lo celebrerà con il pasillo, la passerella d’onore in campo.

670 - Le presenze in gare ufficiali con la sua seconda pelle, la maglia blaugrana o azulgrana che dir si voglia.



57 - I gol segnati nelle suddette partite, calcolando sempre tutte le competizioni; 141 invece gli assist serviti ai compagni, una specialità della casa.

46046 - I minuti totali disputati (esclusi quelli di recupero), secondo i siti statistici, indossando la casacca dell’unico club del quale ha difeso i colori da professionista.

129 - Le apparizioni con la Spagna, condite da 13 reti e 26 assist. Quello di Russia sarà il suo quarto e ultimo Mondiale, finora sono 3, come gli Europei ai quali ha partecipato.

1996 - L’annata che lo vede entrare a far parte della cantera del Barcellona, Iniesta si forma come calciatore, e come persona, a La Masia per poi spiccare il volo verso le vette più alte del mondo del pallone.

2004 - L’anno del suo primo gol da Pro, storia del 14 gennaio contro il Levante in Coppa del Re.

2010 - Come l’anno della Coppa del Mondo, levata al cielo del Sudafrica con le Furie Rosse ad imporsi in finale sull’Olanda di Sneijder, grazie al suo gol vittoria arrivato nei supplementari, al minuto 116, quando l’inerzia lasciava ormai presagire i calci di rigore; 2010 come il Pallone d’Oro clamorosamente non vinto, era la prima edizione sotto egida Fifa e Don Andrés si piazzò secondo alle spalle del compagno di squadra Leo Messi. Tante le anomalie di quella edizione, ad esempio Milito fuori dai 23 finalisti malgrado il Triplete Inter con suoi gol decisivi.

0 - Sì, zero, come le espulsioni rimediate in carriera: un signore dentro e fuori dal campo, l'infinito Andrés Iniesta da Fuentealbilla, il paesino che gli ha dedicato una strada dopo avergli dato i natali l’11 maggio del 1984.

Foto: Twitter Barcellona, Mundo Deportivo, Sportyou, Twitter Albacete