Inter, il medico Volpi: “Il calcio rischia di sottovalutare il Coronavirus, lasci le decisioni alla scienza”

Categorie: Top News
Fra i tanti contagiati dal Coronavirus, c'è anche Piero Volpi, medico social dell'Inter e direttore dell'Unità Operativa di Ortopedia dell'Humanitas di Rozzano. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha raccontato la sua esperienza con il virus: "I primi quattro giorni sono stati durissimi. Sembrava di vivere in un’altra dimensione: la testa era lucida, ma il corpo non rispondeva più, come si fosse spento il computer. Non avevo più appetito, faticavo a respirare e persino a muovermi. È un’esperienza che non auguro a nessuno, la testa era lucida ma il corpo non rispondeva più. Solo chi ha visto con i propri occhi quanto accade dentro un ospedale di questi tempi, può davvero capire. La realtà è molto differente, molto lontana dai numeri quotidiani che ascoltiamo dai bollettini. E questo mio discorso vale per tutte le componenti, anche quelle sportive: il rischio è che si tenda a sottovalutare l’emergenza che stiamo ancora affrontando. Come ne usciremo? In un solo modo: siano le autorità scientifiche – e in Italia abbiamo delle eccellenze – a dettare l’agenda. Il cronoprogramma spetta a loro e a nessun altro, siano loro a dirci se e quando riprendere l’attività. Poi in un secondo momento entreranno in gioco anche i medici sportivi, certo, con tutta l’attività di prevenzione." Attacca poi chi vuole la ripresa del campionato: "Ripresa il 4 maggio? Non è giusto definirli ora, i tempi. Questa è un’emergenza che non può portare a ragionare sul lungo, ma neppure sul medio periodo. Guardi quel che è successo nell'ultimo mese: molte dichiarazioni, molte scadenze, sono poi state superate dai fatti, fino ad arrivare al lockdown."   Foto: sito ufficiale FC Internazionale Milano