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Inter, hai altre necessità prima del mercato. E sono almeno tre

26.11.2016 | 00:00

Non si può sempre pensare di rimediare puntando sul mercato. Anche perché si rischia soltanto di fare collezione di figurine, perdendo di vista la realtà. E se lo diciamo noi, che viviamo di mercato 365 giorni ogni anno, un motivo ci sarà. Nel caso dell’Inter quando c’è un problema ci si rintana nelle operazioni in entrata. Negli ultimi anni sono state spese valanghe di euro, ma troppe situazioni sono rimaste irrisolte. Ora giustamente si pensa a un laterale o a un centrale difensivo, ma si trascurano alcune cose. Almeno tre. Queste.

1) Per una volta facciamo in modo che sia davvero l’allenatore a decidere. Quindi, carta bianca a Pioli. Ma carta bianca davvero, non per finta. Non com’è accaduto con De Boer che si è ritrovato Gabigol e lo ha gestito in modo assurdo. Che senso ha avuto far arrivare il brasiliano in anticipo per poi emarginarlo in quel modo? Quindi, coinvolgimento totale di Pioli, unica strada percorribile per non pentirsi poi di alcune decisioni.

2) Sarebbe fondamentale avere un unico referente tra Pioli e la squadra. Ausilio? Va benissimo, senza confusione sui ruoli, dando al direttore sportivo la gestione. Uno dei veri problemi dell’Inter nell’ultimo periodo è stato quello di aver mischiato i ruoli come se dovesse essere un frullato. E non può essere così. Ognuno abbia un compito, un solo compito. È determinante.

3) Prima di utilizzare il mercato in entrata come valvola di sfogo bisogna sfoltire l’organico con una certa urgenza. Ci sono almeno 4-5 esuberi, gente strapagata e che ormai è ai margini. A maggior ragione con due sole manifestazioni da giocare e dopo l’eliminazione dall’Europa League, mai così umiliante per la modesta competitività del girone.

Senza questi tre passaggi, parlare di acquisti e basta significherebbe sprecare un’altra occasione. L’ennesima.

Foto: Inter Twitter