Inter, senti Cancelo: “I derby non si giocano, si vincono! Spalletti top, sul calcio italiano e lo scudetto…”

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João Cancelo, laterale destro portoghese dell'Inter, è ormai uno dei punti fermi dello scacchiere tatti del tecnico Luciano Spalletti. Intanto, in vista del derby contro il Milan di Gennaro Gattuso, il lusitano ex Valencia ha parlato analizzando il momento della squadra sulle pagine de La Gazzetta dello Sport: "Non si tratta di egoismo ma nessun giocatore è contento quando non gioca. Non ero deluso perché non giocavo, ero deluso con me stesso. Ora è arrivato il momento. Credo di aver sfruttato l’occasione e cerco di dare tutto per la squadra. Come sta l'Inter? Sentiamo un po’ di ansia nel giocare bene. Credo che quest’ansia sia contagiosa. Stiamo cercando di migliorare e tornare quelli della prima parte. Ansia anche per il derby di domenica? Come si dice anche in Portogallo: i derby non si giocano, si vincono! Credo Gattuso stia facendo un ottimo lavoro. Ho visto qualche loro partita, hanno migliorato in difesa e sono più compatti. Calhanoglu e Suso sono due giocatori molto forti. Il Milan ha tanta forza e continuità in mezzo al campo, sono una buona squadra. Noi siamo una grande squadra e cercheremo di vincere. Abbiamo una squadra per poterci qualificare in Champions. Ci vorrà lavoro, è facile parlare ma dobbiamo dimostrarlo in campo con i fatti. Stiamo lavorando bene per poter raggiungere quest’obiettivo. Bilancio personale finora? Il campionato spagnolo è più tecnico rispetto alla Serie A, ma qui è più difficile il torneo. A livello personale ho imparato tante cose nuove. Comincia a essere un buon anno a livello individuale e spero che possa esserlo anche collettivamente. Spalletti? È riconosciuto come top a livello mondiale, ci aiuta molto. Ho imparato tante cose da lui e gli sono molto grato. È strong, fa lavorare molto e cerca sempre di proporre un buon calcio. Il Benfica? È la squadra del mio cuore, sono cresciuto lì. Sono andato al Valencia dove ho cominciato a capire cos’era il calcio professionistico. Sarà il mio club spagnolo per il resto della vita. Ora sono all’Inter, un grande club con una dimensione completamente diversa e tifosi molto appassionati. Il Portogallo? Sono orgoglioso del mio Paese, siamo una nazione molto piccola ma abbiamo tanti giocatori di qualità. Non è un caso che abbiamo il migliore giocatore al mondo nel calcio (Ronaldo, ndr), futsal (Ricardinho, ndr) e beach soccer (Madjer, ndr). Siamo campioni europei nel calcio e questo dimostra che siamo un popolo umile ma riusciamo a dire la nostra. L'esperienza con Prandelli a Valencia? Oltre all’impatto che ha avuto sulla mia carriera in quanto allenatore, ciò che mi ha colpito di più di lui era l’uomo, un grande uomo. Ti dà fiducia. Se ho sentito André Silva? No, in questi giorni silenzio! (sorride, ndr). Bravissimo ragazzo e giocatore, ma non possiamo parlare adesso. I miei cani Prince e Tyson? Sono come i miei figli, vivono a Barreiro e mi mancano moltissimo. Può sembrare assurdo ma darei la mia vita per loro. Milano? Mi ha impressionato, è bellissima. Rispetto a Lisbona le manca il mare e fa più freddo, ma è stupendo camminare dal Duomo fino al Castello. Abbiamo visto tutto di Cancelo? Si può sempre migliorare. La cosa importante è la squadra e che possa aiutarla a raggiungere l’obiettivo. Se mi sento privilegiato facendo il calciatore? Certo, poche persone nel mondo fanno quello che piace e guadagnano bene. Ma non scorderò le mie origini. Fortunatamente posso aiutare mio padre e mio fratello. Scudetto? Io sono a favore del bel gioco e il Napoli per me è una squadra che lo fa. La Juventus è molto brava a difendere, squadra tipica italiana, difficile da affrontare. Sono un fan di Koulibaly. Ovviamente, escludendo i miei compagni. Milan, Napoli e Samp le prossime partite? Le piccole squadre creano più difficoltà, si difendono bene e hanno giocatori di qualità. Le gare importanti sono difficili, ma hai sempre spazio per giocare e lo fai davanti a un grande pubblico". Foto: Inter Twitter