Inter, senti Handanovic: “Non si vive di ricordi, ora bisogna vincere i trofei. Sto bene, seguiamo tutti le direttive”
Samir Handanovic, capitano ed estremo difensore nerazzurro, ha parlato attraverso i canali social dell'
Inter rispondendo alle domande dei tifosi: "Per il momento sto bene. All’inizio tutti pensavamo fosse meno grave del previsto, prendendo il coronavirus un po’ sottogamba. Ora siamo consapevoli e seguiamo le regole. Per il resto la preoccupazione è normale"
Come si rimane concentrati in questi momenti? “Difficile, a casa si fa il possibile, si rivedono vecchie immagini. In Tv guardare le partite del passato ci aiuta. Qualcosa che mi interessava particolarmente sono andata a rivederla. Faccio quello che posso con i lavori di forza e trasformazione. C’è meno palla, ma qualcosa si può inventare sempre”
Quanto è importante il senso della responsabilità? Hai apprezzato le parole di Dalbert che ti definisce una persona straordinaria? “Tutti dobbiamo averlo. In carriera dai grandi campioni ho rubato anche i comportamenti da tenere nei momenti difficili. Ringrazio Dalbert. Un privilegio poi per me essere il capitano dell’Inter. Ne sono orgoglioso. Ai compagni dico di tenere duro, di sfruttare questi momenti per passare il tempo con le famiglie. Presto torneremo a battagliare insieme”
Come passi le giornate in casa? “Sto con la famiglia, si gioca a carte e scacchi, leggo libri, la tv è spesso accesa di sera con i bambini”
Vi è capitato tra voi compagni di squadra di tenervi in contatto? “Abbiamo dei gruppi in chat, attraverso i video seguiamo insieme particolari esercizi”
L’infortunio è già dimenticato? “Sono passati due mesi. Ormai è tutto alle spalle”
Che ricordi hai di quell’Inter-Empoli della scorsa stagione? “Bella serata perché è finita bene. Un momento difficile, ma emozionante perché siamo andati in Europa solo all’ultima giornata. Non bisogna però vivere di ricordi”
Come ti sentivi quando sei arrivato all’Inter? “Un sogno, giocavo nell’Udinese e tutti a quel punto ambiscono a livelli superiori. L’Inter è un top club mondiale e in quel momento fu una grande gioia personale”
Il tuo momento migliore vissuto con l’Inter? “La parata su punizione di Calhanoglu nel derby. Poi Lazio-Inter la ricordo con ancora più piacere. Ora è il momento di alzare trofei”
Il tuo idolo chi è? “Peter Schmeichel, ma ho iniziato a giocare guardando mio cugino”
Il riferimento interista? “Julio Cesar, l’ho visto giocare tante volte. Zenga e Bordon li ho osservati poco”.
Che rapporto hai con Padelli e Berni? “Molto bello, non solo in quanto colleghi tra i pali. Anche fuori ci troviamo spesso molto d’accordo, anche solo guardandoci negli occhi. Siamo insieme ormai da quattro anni ed è normale”
La tua parata su rigore preferita? “La prossima che farò”
Da quando sei in casa usi di più internet? Quanto è importante essere protetti online? “Molto, passiamo molto tempo davanti a smartphone e pc, perciò è vero quando si dice di stare molto attenti a ciò che si fa”
Sei un amante dei cori? “Specie quando abbiamo la curva vicina, all’inizio ricordo che mi imbarazzava”
In Slovenia la situazione qual è? “Due settimane indietro all’Italia, qui ancora la gente esce, va a fare passeggiate e a correre. A Lubiana passeggiare è bello, bere il caffè al bar vicino al fiume in centro una tappa fissa”
Come si riesce ad essere sempre pronti in partita? “È una caratteristica mia che però va allenata costantemente”
Di quale avversario hai temuto di più i tiri? “Non bisogna sottovalutare nessuno. Spesso i tiri più facili traggono in inganno. Sugli specialisti occorre tanta concentrazione” Foto: Inter Twitter