Inzaghi: “Abbiamo messo 15 punti tra noi e la Juve in un mese. Bravi i ragazzi, ma non è ancora finita”
04.03.2024 | 23:58
Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter, ha parlato a Sky dopo la vittoria sul Genoa.
Queste le sue parole: “Abbiamo messo 15 punti fra noi e la Juventus in 33 giorni, ma dobbiamo restare concentrati. Sono tanti anni che sono nel calcio, so come funziona. Davanti ci sono ancora tante partite e ora prima della sosta avremo tre gare molto impegnative con Bologna, Atletico Madrid e Napoli. Devo ringraziare questo gruppo, hanno fatto 12 partite in 50 giorni e le hanno vinte tutte 12. Bravi e complimenti, ma serve guardare avanti, serve guardare a sabato a Bologna”.
Una sola sconfitta, dodici vittorie consecutive, la 29esima in stagione… Inseguire i record mantiene attiva l’attenzione?
“Senz’altro… Noi dobbiamo continuare così e cercare di lavorare come stiamo facendo. I ragazzi sanno quali sono i nostri obiettivi, in campionato mancano ancora 33 punti e sappiamo che non dobbiamo mollare. Le rotazioni me le suggerisce il campo, l’allenamento. Penso ad Arnautovic e Sanchez, loro non sono una sorpresa, sono fondamentali da inizio anno pur avendo trovato davanti Thuram e Lautaro. In questo percorso se non avessi avuto loro due non saremmo qua, soprattutto nel 2024. Sento che qualcuno ci paragona alla Red Bull per la Formula 1… La Red Bull ad agosto non lo era, lo siamo diventati col tempo. E’ il lavoro che ci ha fatto diventare così”.
Il rigore assegnato per il contatto Frendrup-Barella? C’è un po’ di confusione nel settore arbitrale?
“Stasera ho fatto 300 in Serie A, con le altre sono a 400… Di partite ne ho viste tante. Io dico che siamo fortunati in Italia, qualcosa si sbaglia ma tante volte bisogna cercare di crescere ed aiutare gli arbitri. Io per primo. Mi sono arrabbiato subito per un fallo non concesso ad Asllani che ha portato ad un calcio d’angolo per il Genoa. Noi tutti dobbiamo cercare di aiutare gli arbitri, vedendo all’estero non ci possiamo lamentare della nostra classe arbitrale. Sarà un grandissimo passo avanti quando noi allenatori non chiederemo più chi è l’arbitro o chi è il VAR”.
Foto: sito Inter