Isco, Magia che deve tornare a splendere
20.05.2022 | 18:51
“El Magia“, così è stato soprannominato quando, effettivamente, il suo calcio era arte occasionalmente sublimata in magia. Isco è stato un bagliore di talento tra i tentativi di automazione del calcio, pioniere e pretoriano di quella scuola che ha plasmato alunni capaci di donare pennellate fatte di ciò che, invece, non è possibile analizzare: le emozioni.
“No disco sin (senza) Isco“, altra espressione che veniva utilizzata per apprezzare ed esaltare l’ex Malaga. Purtroppo è evidente la successione di verbi coniugati con tempi al passato, necessità figlia di un minutaggio sempre più scarno con il Real Madrid. Nonostante gli avvicendamenti in panchina, dall’annata 2018-2019 le cose per l’estroso e duttile trequartista non sono cambiate: continuità ridotta, giocate impoverite di qualità, la sensazione di malessere che traspare anche solo dal linguaggio del corpo di chi aveva piacevolmente abituato a pescara conigli da cilindri presenti in qualsivoglia contesto.
Nella stagione che ci apprestiamo a salutare, Carlo Ancelotti ne ha ridotto all’osso l’impiego: sedici presenze tra Liga e Coppa del Re, di cui appena tre dal primo minuto. Nessuna apparizione in Champions League (otto panchine, tre mancate convocazioni per indisponibilità), come non gli capitava dal suo primo anno al Malaga (2011-2012, ma il club non era in Champions). Tratti negativi su tratti negativi, che porteranno Isco a lasciare i Blancos tra poco più di un mese (il suo contratto scadrà il 30 giugno), ponendo così fine alla sua lunga storia colorata di blanco. Restiamo in attesa di capire quale sarà il suo futuro, con l’augurio che la Magia torni a splendere.
Foto: sito ufficiale Real Madrid