ISMAEL GHARBI: TECNICA, ELEGANZA E UN FUTURO IN BILICO

La gestione sportiva del Paris Saint-Germain, come oramai noto, è fortemente concentrata sull'approvvigionamento di stelle da assemblare - spesso con difficoltà - così da ottenere effetti immediati. Una politica che ha ovviamente delle ragioni ma che potrebbe comportare il depauperamento delle risorse interne, ovvero di quei talenti oscurati dai cursus honorum dei più titolati ed esperti colleghi. Non senza fatica, ma guidato dal faro del talento, c'è chi sta tentando di confutare questa tesi: parliamo di Ismaël Gharbi. Classe 2004, parliamo di un trequartista molto tecnico ed elegante, che in occasione del Trophée des Champions (la Supercoppa francese) di inizio stagione ha trovato i primi minuti da professionista. Giocatore da palla sui piedi, ama svariare per poter essere servito dai compagni, così da creare gioco con la qualità che ne contraddistingue tanto i piedi quanto il pensiero. Chi l'ha allenato ne elogia la notevole personalità. Pochettino è un suo grande estimatore, non a caso è spesso aggregato ai grandi assieme ad altre gemme come Michut e Xavi Simons. Nonostante le ottime impressioni fatte quando chiamato in causa e un'età che suggerisce un potenziale enorme, regna l'incertezza (da qui il discorso fatto in apertura) sul futuro del Nazionale francese Under 18 (che nel recentissimo passato sembrava avesse scelto di rappresentare la Spagna), dato che il suo contratto scadrà a fine giugno e non è stato trovato un accordo per il rinnovo. Le big di Premier League (in particolar modo Liverpool e Chelsea) hanno già preso informazioni: talenti di questo livello non passano spesso. La palla - quella che Gharbi sa gestire in maniera magistrale - resta al PSG, chiamato a non ripetere casi come Coman e Nkunku. Foto: Instagram Gharbi