La settimana lunga dedicata alle Nazionali si è praticamente conclusa. Ieri sera l'ultima messe di amichevoli, di avvicinamento al Mondiale, per le squadre qualificate, o comunque utili per ripartire dopo una grande delusione per le altre, a partire dall'Italia che ha pareggiato a Wembley contro l'Inghilterra. Alla prima categoria appartiene invece la Serbia, sorteggiata nel girone di Russia 2018 con Brasile, Costa Rica e Svizzera: giochi aperti per il secondo posto, con Kolarov, Matic e compagni che per la kermesse iridata potranno disporre anche di Milinkovic-Savic, assente ieri per infortunio ma ormai (finalmente) nel giro della selezione affidata a Krstajic dopo l’allontanamento di Muslin, esonerato proprio perché nel girone di qualificazione (vinto davanti a Irlanda, Galles, Austria, Georgia e Moldavia) aveva ignorato diversi giovani di talento, compreso il gioiello della Lazio la cui valutazione di mercato è ormai in tripla cifra. Trait d’union tra i due corsi, il punto di riferimento offensivo, quell’Aleksandar Mitrovic autore di ben 6 reti nel cammino che ha portato al Mondiale, ma anche della doppietta che nelle scorse ore ha steso la Nigeria sempre a Londra, al The Have, lo stadio del Barnet. Due zampate - entrambe su assist di Kostic - da consumato rapinatore d’area di rigore: più difficile la prima, al volo di sinistro in bello stile, agevole la seconda, una sorta di tap-in con il portiere Uzoho ormai fuori causa.
Per questo motivo, essenzialmente, accendiamo i fari sul ventiquattrenne ariete serbo all’interno del nostro consueto spazio quotidiano. Ma anche perché Mitrovic è stato (e sta nuovamente diventando) un grande uomo mercato, che nell’estate del 2015 fu realmente vicino alla nostra Serie A. Su di lui aveva puntato gli occhi, chiaramente ai tempi della Roma, proprio quel Sabatini che sempre ieri ha avviato il percorso mediatico che dovrebbe portarlo all’addio alla galassia calcistica targata Suning, il gruppo cinese cui fanno capo Inter e Jiangsu e in seno al quale il buon Walter finora ha ricoperto il ruolo di coordinatore tecnico. Tre estati fa il ballottaggio per il reparto avanzato giallorosso era tra lui e Dzeko, alla fine il Manchester City diminuì le pretese e a Trigoria sbarcò Edin, per una cifra addirittura di 3,5 milioni inferiore rispetto ai 18,5 che il Newcastle sborsò per prelevare Mitrovic dall’Anderlecht. Ma procediamo con ordine. Aleksandar nasce a Smederevo il 16 settembre del 1994 e cresce nel settore giovanile del blasonato Partizan Belgrado, che nel 2011-12 gli fa disputare la prima stagione da professionista nel Teleoptik (26 presenze e 7 gol), per poi richiamarlo alla base e vincere il campionato anche grazie alle 18 reti totalizzate nel complesso dalla giovane prima punta. Il 30 agosto di quel 2013 l’Anderlecht scuce 5 milioni per il suo cartellino e lo porta in Belgio, venendo ripagato con 44 gol e 11 assist nelle 90 gare giocate in due anni, con allegato titolo nazionale per i bianco-malva e di capocannoniere per Mitrovic. Alle sliding doors del 2015, per il ragazzone che due anni prima si era laureato campione d’Europa Under 19 con la Serbia, abbiamo già fatto riferimento.
Va però sviscerato l’argomento Newcastle, un tasto dolente per Aleksandar che in Inghilterra non è riuscito a confermarsi sui livelli precedenti: non male la prima annata (9 reti in 34 presenze) a livello personale, discorso diametralmente opposto ragionando di squadra, con l’inopinata retrocessione dei Magpies malgrado l’arrivo in corso d’opera di Rafa Benitez, reduce dall’esonero rimediato un paio di mesi prima dal Real Madrid. La scintilla tra il nostro personaggio e l’ex allenatore del Napoli (altro club che sondò Mitrovic, ma timidamente, nel 2016) non è mai scoccata: 6 reti in 25 apparizioni dodici mesi fa in Championship, appena 6 spezzoni per complessivi 152 minuti nella prima parte di stagione al ritorno in Premier League. Numeri troppo esigui, questi ultimi, che hanno indotto l’attaccante a scendere nuovamente di categoria pur di rilanciarsi. Due mesi fa il passaggio in prestito al Fulham: ben 7 gol in 9 partite con i Cottagers che sognano a loro volta di tornare nell’olimpo del pallone british. Struttura fisica imponente (189 cm per 83 kg), a dispetto delle lunghe leve - che gli consentono di fare la differenza nel gioco aereo - Aleksandar è dotato di una buona rapidità che lo porta a muoversi lungo il fronte della prima linea, fermo restando che le sue caratteristiche sono da punta centrale da 4-3-3 o 4-2-3-1. Con il Newcastle ha altri due anni di contratto, ma non è facile immaginare un ritorno di Mitrovic, calciatore che ha bisogno di avvertire costantemente la fiducia, all’ombra del St. James’ Park. Il tempo è ancora totalmente dalla sua parte: tra la positiva esperienza a Craven Cottage e il Mondiale di Russia le ulteriori vetrine non mancheranno.
Foto: Twitter Serbian Football