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JAY RODRIGUEZ: DAL CALVARIO INFINITO A GIUSTIZIERE DI MOURINHO

16.04.2018 | 10:45

Per la quinta volta nella sua storia, il Manchester City è campione d’Inghilterra. Da Mourinho a Mourinho: una settimana fa è stato proprio lo Special One a posticipare i festeggiamenti di Pep Guardiola, andando a vincere il derby 3-2 all’Etihad Stadium in rimonta. E adesso è sempre lui a consegnare aritmeticamente il titolo della Premier League tra le mani dei Citizens, con un incredibile 0-1 all’Old Trafford contro il West Bromwich Albion, ultimo in classifica con un piede e mezzo in Championship. L’assoluto mattatore del match è Jay Rodriguez: suo, nella ripresa, il gol-partita che ha affossato lo United di Mou, dando ufficialmente il via alla festa di del City. Minuto 73: sugli sviluppi di un corner Rodriguez si inserisce a fari spenti alla perfezione e supera De Gea con un preciso colpo di testa. Una rete da vero killer d’area di rigore, che permette a Guardiola, reduce dal flop in Champions, di alzare al cielo il secondo trofeo stagionale dopo la conquista della Coppa di Lega. E un pizzico del merito, inevitabilmente, va anche a Jay Rodriguez, eterna promessa del calcio inglese e ora giustiziere di Mou.

Jay Enrique Rodriguez nasce il 29 luglio 1989 a Burnley, città dove cresce anche calcisticamente. Dal 2000 al 2007 fa parte dell’Academy del Burnley Football Club per poi fare il salto in prima squadra dove, tra il 2007 e il 2012, colleziona 105 presenze e realizza 31 reti. Nel 2008 e 2010 si trasferisce, in prestito, prima allo Stirling Albion poi nel Barnsley. Le sue prestazioni attirano le attenzioni di alcuni importanti club della Premier Legue, tra cui il Southampton, che nell’estate 2012 lo acquista per circa 8,5 milioni circa. Con la maglia dei Saints, Rodriguez parte subito forte, rendendosi protagonista di due stagioni importanti: 9 gol la prima stagione e ben 17 nella seconda. Poi l’inizio del calvario: la rottura del legamento crociato, che lo tiene lontano dai campo per oltre un anno. Ma la sfortuna non finisce qui, perché pochi mesi dopo esser tornato, il classe’89 subisce un nuovo grave infortunio alla caviglia: altri 6 mesi di stop, un tunnel infinito senza luce. Nella stagione passata ha giocato a singhiozzo, collezionato 24 presenze in Premier e siglando 5 reti. Troppo poco per chi, come lui, è abituato a ben altri numeri. Allora ecco che in estate si concretizza l’addio al Southampton e il trasferimento al West Bromwich, trovando una continuità che non aveva da anni. Già 38 le presenze nella stagione in corso, impreziosite da 11 centri. Ben tre arrivati nelle ultime 4 gare di campionato, tra cui quello che ha schiantato lo United di Mou e consegnato il titolo della Premier League tra le mani del City di Guardiola. L’eterna promessa del calcio inglese sembra finalmente esser riuscito a mettere alle spalle infortuni e problemi fisici, diventando una pedina fondamentale nello scacchiere del WBA, nonostante una classifica che resta comunque critica. Gol, giocate, classe e duttilità: un centravanti dalle movenze felpate, con un’indole più spagnola che anglosassone in quanto la tecnica e l’intelligenza tattica sono ottime. Non mancano, però, la cattiveria e il killer instinct tipico dei grandi attaccanti inglesi. Dal calvario infinito a giustiziere di Mourino: Jay Rodriguez e un gol per rinascere.

 

 

Foto: Twitter Mirror Football