JOAN VERDU’, IL COLPO A SORPRESA A CENTROCAMPO PER PAULO SOUSA

Il colpo a sorpresa. Quello che non t’aspetti. A Firenze sono abituati ad acquisti del genere, da un po’ di anni. Ricorderete sicuramente quando la famiglia Della Valle, agli inizi di agosto del 2012, si assicurò le prestazioni di Borja Valero dal Villarreal in cambio di 7 milioni di euro.



Un’operazione lampo chiusa da Pradè in poche ore, e che nessuno riuscì a scoprire in anteprima. E quello dello spagnolo è, tuttora, uno dei migliori acquisti della Fiorentina targata Della Valle. Un giocatore fondamentale per la squadra viola e che in pochissimo tempo è diventato un vero e proprio idolo per la tifoseria per il carisma, la qualità del gioco espressa e la costanza di rendimento.

Nella giornata di ieri la storia si è ripetuta. Il reparto è lo stesso, ovvero il centrocampo. Le modalità pure, ovvero a sorpresa come un fulmine a ciel sereno in un caldo pomeriggio di fine sessione estiva. “ACF Fiorentina informa che in data odierna è stato raggiunto l'accordo economico con il calciatore spagnolo Joan Verdù Fernandez. Il perfezionamento dell'accordo avverrà in seguito all'esito delle visite mediche”. Questo il comunicato apparso sul sito ufficiale del club alle 18.28.



Da quel momento, tutti a capire, studiare e conoscere il nuovo colpo a sorpresa della famiglia Della Valle. Joan Verdù Fernandez è spagnolo, nasce mezzala, è un centrocampista avanzato che può giocare anche come trequartista. E’ un giocatore molto tecnico, può essere utilizzato, nel 4-2-3-1 di Paulo Sousa, indifferentemente sia tra i due come mediano davanti alla difesa o trequartista tra i tre dietro la punta.

Proprio il tecnico portoghese ne ha chiesto con insistenza l’acquisizione, che cercava un calciatore di esperienza internazionale per puntellare un reparto abbastanza giovane e inesperto. Esperienza sì: è la parola giusta per definirne il suo identikit calcistico. J



Joan Verdù nasce il 5 maggio del 1983 a Barcellona e avverrà proprio nella capitale catalana il suo battesimo nel mondo del pallone. L’habitat di partenza è la famosa e tanto decantata cantera del club blaugrana, dove vi risiede dal 1998 al 2002, anno del suo passaggio al Barcellona B (la seconda squadra del club che milita in Segunda Division).

Gran parte dell’inizio della carriera professionistica di Verdù avviene lì, fino al 2006, dopo aver totalizzato qualcosa come 31 gol in 135 presenze. Trova il tempo, nel 2005, di esordire in Champions League con la prima squadra, in occasione di una sfida contro lo Shakthar Donetsk.

Nella stagione 2006/2007, non essendo ritenuto pronto per militare stabilmente in prima squadra, viene ceduto al Deportivo La Coruna, dove esordisce nella Liga. Il primo campionato è decisamente eccellente per Verdù: 24 presenze in totale, dimostrando di essere uno dei talenti più promettenti della squadra. Resterà nel club galiziano per quattro anni, fino alla stagione 2009/2010, totalizzando 10 reti in 93 presenze.

Al termine della stagione, si trasferirà all’Espanyol in cambio di 7 milioni di euro, ottenendo un deciso salto di qualità. Diventerà da subito perno della squadra e titolare inamovibile. Nel club di Barcellona si guadagnerà le migliori soddisfazioni della sua carriera, in quattro lunghi anni di militanza scenderà in campo 144 volte andando a segno ben 23 volte. Avrà, per un breve periodo, Osvaldo come compagno di squadra.

Deciso a non rinnovare il contratto, nell’estate del 2013, un nuovo trasferimento, sempre in Spagna, al Betis Siviglia. A costo zero. Un vero affare per la società andalusa.

Qui giocherà anche in Europa League, ma verrà eliminato per mano dei rivali del Siviglia: una sconfitta bruciante. La sua esperienza al Betis dura soltanto una stagione, trovando il tempo di giocare 30 partite e segnare 3 gol.

La scorsa estate, Verdù viene attratto dai petrodollari arabi e si trasferisce al Baniyas, club degli Emirati. Nulla a che vedere col calcio europeo ad alti livelli.

E infatti, quando è arrivata la chiamata di Paulo Sousa, Verdù non ha esitato un istante. Che sia un colpo alla Borja Valero, in senso di rendimento, non possiamo dirlo. Come al solito, sarà il campo a parlare. Certo è che il valore aggiunto garantito da Verdù sarà tanto. Ha maturato una tale esperienza che può certamente aiutare il gruppo viola a migliorare il livello di gioco.

La Fiorentina parla sempre più blaugrana