Joao Mario, mantenuta la parola all’Inter. Tutti i retroscena

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Meno male che non doveva più arrivare in Italia. Ci avevano messo talmente tanta di quell'ansia su Joao Mario, alla vigilia della chiusura del mercato cinese (lo scorso 15 luglio), che sembrava quasi un count-down per smontare una notizia poco gradita. Chissà perché... Questa invece resta una delle trattative più clamorose dell'estate. Perché già il 15 luglio vi avevamo avvertiti: ci sono gli escamotage per chiudere anche entro il 31 agosto. Proprio così. E questa è una storia fatta di colpi di scena, ma anche di fedeltà: da quando si era promesso all'Inter, Joao Mario ha avuto diverse pressioni da altri club (l'ultimo l'Arsenal, timidamente), ma il suo unico sogno era a strisce nere a azzurre. Realizzato. Tra mercoledì e giovedì sera è successo di tutto: Joao si era messo a disposizione per il big-match contro il Porto, dopo che il suo stesso club lo aveva esentato dalla trasferta precedente. La motivazione era chiara: la trattativa con l'Inter era stata definita, c'era il via libera per le visite, non avrebbe avuto senso impiegarlo. Poi il dietrofront per il giusto scrupolo dell'Inter di rispettare i paletti del fair-play finanziario dopo continue e-mail. Giovedì sera fino alle 22 l'idea era quella di riaggiornarsi a lunedì per chiudere. Dopo mezzanotte è arrivato il via libera. E ora l'Inter, come svelato stamattina, ha intenzione di prendere Joao Mario a titolo definitivo. Vedremo nelle prossime ore, ma cambia poco. E così, oltre 40 giorni dopo la chiusura del mercato cinese, il portoghese è sbarcato a Milano. Joao Mario, ma non dovevamo vederci più?



Foto: Sportitalia