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JOAQUIN SEYS: TRA SFIDE E SPIRITUALITA’, IL TALENTO DEL BRUGGE CHE NON SMETTE DI CRESCERE

13.11.2024 | 15:00

“Ho 19 anni, gioco come terzino sinistro e sono entrato nel Club Brugge quando avevo otto anni. A dire il vero, non ricordo esattamente chi mi abbia notato, è successo tutto così velocemente. Giocavo solo da sei mesi a livello base, e poi mi hanno scelto. Ed eccomi qui, al Club Brugge”. Con queste parole Joaquin Seys racconta, in un’intervista sui canali ufficiali del club, l’inizio del suo percorso. Ma chi è davvero  Seys?

Nato a Ostenda, in Belgio, il 28 marzo 2005, ha cominciato a calcare il campo nelle giovanili della sua città natale. A otto anni è entrato nell’accademia del Club Brugge, dove è cresciuto rapidamente. Nel marzo 2022 ha firmato il suo primo contratto da professionista fino al 2024 e, subito dopo, è stato integrato nel Club NXT, la squadra riserve del Brugge, dove ha conquistato un posto da titolare. La fiducia del club in lui è stata poi confermata con un rinnovo fino al 2026, firmato nel maggio 2023.

Seys è un terzino sinistro naturale, ma all’occorrenza può essere adattato anche a destra, quest’anno in Pro League ha già segnato due gol con la maglia dei Blauw-Zwart. La sua crescita è stata veloce e costante, e come spesso accade nei club belgi, non si è esitato a dargli fiducia. In un’intervista a Het Nieuwsblad, Seys si descrive come “uno di quei ragazzi magrolini”, rivelando i consigli ricevuti dai suoi ex allenatori dopo il debutto: “Mi hanno fatto i complimenti, ma mi hanno ricordato che devo continuare a lavorare. Il calcio può essere ingiusto. Devo ancora lasciarmi alle spalle quell’immagine di ragazzino esile e magro. Ho bisogno di più muscoli e, di conseguenza, finisco per perdere qualche duello in più rispetto agli altri, ma c’è ancora margine di miglioramento. Per questo passo più tempo in palestra rispetto agli altri. E vedere che ci sono progressi da fare mi dà grande motivazione”.

I club belgi, come il Brugge, sono maestri nel valorizzare i giovani, lanciandoli in campo per farli abituare da subito ai ritmi e all’intensità del calcio professionistico. Come ha detto lo stesso Joaquin Seys: “È un livello diverso. L’ho sentito chiaramente contro l’Anversa di recente. L’intensità è molto più alta, e anche tutto ciò che circonda la partita è di un altro calibro. È stato un salto importante, ma mi sono trovato bene”.

Nel giro di pochi mesi, ha incontrato in campo avversari di altissimo calibro come Rafael Leao e Karim Adeyemi. “Non potevo credere a ciò che stavo vivendo”, ancora incredulo per l’esperienza: “Quando sono sceso in campo contro il Dortmund e ho sentito risuonare l’inno della Champions League, per un attimo mi è sembrato di essere in paradiso”.

Seys dovrà purtroppo rinunciare alla sua prima convocazione in nazionale a causa di un problema fisico, ma siamo certi che presto lo rivedremo in campo. Come ha detto lui stesso, non si concede molti “pizzicotti” per capire se sta davvero vivendo un sogno, è sempre concentrato sulla realtà, determinato a dare il massimo.

In un’intervista, ha rivelato anche un lato più profondo della sua personalità: “Sono stato critico con me stesso per tutta la vita, a volte anche troppo. Poi, però, mi accorgo che vedo le cose in modo un po’ più cupo di quanto non siano in realtà”. Ha anche condiviso un aspetto molto personale della sua routine quotidiana: “Leggo la Bibbia ogni giorno e, prima di andare a dormire, parlo con Dio. Gli dico quello che non riesco a dire agli altri, oppure ripercorro semplicemente la mia giornata. Mi aiuta a trovare la calma. So che può sembrare strano, ma sento davvero un legame. Anche i miei genitori, a volte, non capiscono appieno questo mio rapporto. Da un anno, porto anche un tatuaggio che rappresenta questo: ‘Verlos mij van het kwade’, scritto in portoghese, che significa ‘Liberami dal male’. Per me, ha un grande significato e mi aiuta davvero”.

 

Foto: instagram joaquin seys