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Jolly: Ahmad Benali, una luce mai spenta

20.02.2017 | 09:40

Torna Zeman ed ecco il primo successo in campionato ottenuto sul campo, con il 5-0 rifilato al disorientato Genoa. Puntuali i rimpianti, per quello che poteva essere e non è stato. La qualità del calcio offerto tra i cadetti e la gara casalinga contro l’Inter avevano fatto pensare ad un Pescara in grado di potersela davvero giocare in ottica salvezza sotto la guida di Oddo, facendo leva su una mentalità propositiva, il talento dei propri giovani e l’entusiasmo generato dalla promozione.

Il campo ha invece dimostrato l’esatto contrario, sono bastate poche giornate per far capire ai tifosi del Delfino che sarebbe stata una stagione da incubo. Gli evidenti errori commessi in estate in sede di mercato, l’attacco spuntato, una difesa non all’altezza della categoria, peraltro poco protetta dalla mediana, hanno messo in luce gravi lacune strutturali, contro le quali non si sono nemmeno limitati i danni.

Nel naufragio generale qualche singolo elemento si è salvato, contraddistinguendosi per dinamismo, spirito d’iniziativa e qualche guizzo in zona goal. Ci stiamo riferendo ad Ahmad Benali, uno dei profili più talentuosi nella rosa abruzzese, un prodotto del vivaio del Manchester City che ha dovuto provare la carta del calcio italiano per ritagliarsi spazio a livello europeo. In cadetteria si era già messo in evidenza per visione di gioco, interessante tecnica di base e capacità di far male andando ad aggredire gli spazi con tempestivi inserimenti senza palla.

Anche lui ha dovuto fare i conti con il superiore tasso di difficoltà della massima serie, la quale prevede difese più arcigne, minor raggio d’azione e centrocampi dotati di un superiore mix in termini di tecnica ed esperienza. Dopo un fisiologico periodo di assestamento il centrocampista della Libia sta riuscendo nel non semplice compito di provare a tenere alta la bandiera del Delfino, offrendo prestazioni sempre accompagnate da abnegazione e spirito propositivo. Contro il Torino gli abruzzesi si stavano rendendo protagonisti dell’ennesima debacle, un 5-0 senza appello, un autentico tiro al bersaglio.

C’era in gioco la dignità del Pescara e di ogni singolo giocatore sceso in campo, ci ha pensato il talento nativo di Manchester a rendere meno pesante il passivo con una doppietta che ha dimostrato con i fatti chi non si è mai dato per vinto e fino alla fine ha fatto il possibile per uscire dal campo a testa alta. Si rivelano preziose le qualità di un elemento in grado di ricoprire più ruoli, dal trequartista alla seconda punta arrivando perfino al falso nueve. Ora con il ritorno del tecnico boemo la sua velocità e la capacità di saltare l’uomo sono pronte a lanciarlo con prepotenza nel ruolo di esterno nel tridente, il Genoa ne sa qualcosa. Un altro goal e una prestazione da standing – ovation.

Una duttilità tattica non da poco, destinata a seguire a braccetto la qualità di giocare a tutto campo, non fornendo punti di riferimento alle retroguardie avversarie, e la capacità di risultare spesso decisivo nello stretto, alla ricerca dell’imbucata o del dribbling finalizzato a trovare lo spazio utile per la conclusione. La stagione degli abruzzesi pare ormai compromessa in chiave salvezza, in gioco ci sono oramai “soltanto” l’onore e la regolarità del torneo, ma le giornate ancora da disputare saranno preziose occasioni da non gettare alle ortiche per tutti quegli elementi desiderosi di mettersi in mostra in vista di un futuro migliore e dimostrarsi utili al progetto Zeman.

Non mancano mai compagini interessate ad elementi in grado di abbinare qualità tecnica a dinamismo, duttilità tattica ad abnegazione, imprevedibilità ad attaccamento alla causa. Tutte caratteristiche presenti nel dna di Ahmad Benali, il quale, a 25 anni appena compiuti, ha ancora tutti i margini per proseguire il personale processo di crescita e ritagliarsi stabilmente spazio nella massima serie, magari all’interno di un organico all’altezza della categoria.

Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net