Jolly: Assane Dioussé, il simbolo del mondo Empoli

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Nonostante il caos regni sovrano nel calcio moderno, da qualche parte la lungimiranza e la programmazione hanno ancora la meglio. L'Empoli è da sempre una delle loro abituali sedi. In numerosi mercati estivi i tifosi hanno visto partire diversi pezzi pregiati, ma la società trova quasi sempre il modo per sostituirli al meglio, facendo leva su un'attività di scouting di rilievo e una valorizzazione da applausi del proprio settore giovanile.



Gli esempi sono innumerevoli, servirebbe un'infinità di tempo per elencarli. Anche la scorsa estate il club toscano, tra cessioni che hanno portato liquidità importanti e partenze per fine prestito di elementi esplosi proprio indossando la maglia azzurra, è stato nuovamente costretto a diverse variazioni nell'11 titolare. Non pochi hanno storto il naso dinanzi ad alcune operazioni sulla carta non convincenti, con il senno di poi l'operazione Gilardino non ha portato i benefici sperati e si nutrivano diversi dubbi sull'impatto di mister Martusciello con la massima serie.



Come da tradizione il campo ha smentito gli scettici, l'Empoli ha già messo 18 punti in cascina, il distacco dalla terz'ultima è pari ad 8 lunghezze, si può iniziare a guardare al futuro con un discreto ottimismo, purchè nemmeno per un attimo venga staccata la spina, un errore che rischierebbe di pregiudicare almeno in parte il cammino finora percorso, ricco di ostacoli, ma proseguito a testa alta. Affinchè tutto ciò fosse possibile risultava inevitabile affidarsi ad altri nuovi giovani talenti, trascinati da ambiziosa umiltà, fame di successo, determinazione nell'affermarsi nel grande calcio, mentalità di chi compie ogni passo grazie ad una complicata gavetta.



Sono proprio le caratteristiche messe in luce da Assane Dioussè, uno dei protagonisti dell'Empoli targato Martusciello. Arrivato in Italia all'età di 13 anni, i toscani non perdono tempo a proporgli un provino e ad assicurarselo, con il consueto fiuto per gli affari che da sempre ha contraddistinto il club del Patron Corsi. Inevitabile l'esordio nella massima serie quando non aveva ancora compiuto la maggiore età, dinanzi a prestazioni ricche di personalità la dirigenza azzurra ha provveduto con tempestività a blindarlo con un contratto fino al 2020.

La scorsa stagione è servita per iniziare ad ambientarsi nel calcio dei grandi, senza pressioni e alternandosi ai titolari in una perfetta gestione dell'organico da parte di mister Giampaolo. In estate sono partiti Zielinski e Paredes, l'Empoli aveva già in casa i validi sostituti, uno dei quali era quel giovane talento senegalese che buona parte dell'Italia calcistica sta imparando adesso a conoscere a 19 anni. Al Ferraris contro la Sampdoria è arrivata l'ennesima prestazione destinata a non restare tra l'indifferenza generale; interessante visione di gioco, abilità nel verticalizzare il gioco, fisicità imponente, invidiabile dinamismo, buona tecnica individuale, spirito combattivo e preziosa duttilità tattica nello sdoppiarsi tra l'impostazione della manovra e la fase di rottura.

Proseguendo con tale continuità d'impiego e rendimento, il talento nativo di Dakar non potrà far altro che consolidarsi come uno degli elementi più interessati della formazione toscana, diventando un potenziale obiettivo di mercato per le big italiane e non. Nel breve – medio termine si possono prevedere ulteriori margini di crescita per un giovane che da sempre è abituato a guadagnarsi tutto con i fatti, il lavoro sodo e mille sacrifici. Ha il dna del predestinato, del ragazzo sempre con i piedi per terra, al quale viene naturale mettere il bene del gruppo prima dell'interesse personale. Teniamolo d'occhio, segniamoci il suo nome, potremmo trovarci dinanzi ad un nuovo crack in vista del mercato estivo.

Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net