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Jolly: Simone Palombi, il cecchino pronto a sacrificarsi

05.04.2017 | 23:55

Un’interminabile serie di cambi alla guida tecnica, una stagione che sembrava ormai definitivamente compromessa con l’esonero di mister Gautieri e l’ultimo posto in graduatoria dopo alcuni scontri diretti persi tra le mura amiche. Poi l’arrivo di Liverani in panchina ed ecco 3 vittorie nelle ultime 4 gare. Se i successi casalinghi contro Trapani e Avellino avevano garantito ossigeno e aumentato il tasso di autostima del gruppo ormai finito ai livelli minimi, il blitz di Novara può davvero rappresentare la svolta della stagione.

 

In Piemonte i rossoverdi hanno ottenuto il primo successo stagionale lontano da Terni e si sono nuovamente riagganciati al treno salvezza, avendo la meglio con scaltrezza, sofferenza e quel giusto pizzico di fortuna che non guasta mai nei confronti di un avversario impegnato nella lotta per un piazzamento play-off. La Ternana è uscita trionfatrice perchè ha finalmente dato la sensazione di rappresentare un’entità ben coesa, capace di colpire l’avversario nei momenti topici, tenere botta grazie al sacrificio di ogni elemento, dagli uomini più esperti e rappresentativi alle giovani promesse, lasciando fuori dal campo qualsiasi aspetto esterno, da quello ambientale a quello contrattuale.

 

Chi può davvero aver scritto una nuova pagina nella recente storia del club umbro è Simone Palombi, autore di una doppietta dall’enorme peso specifico. Dopo essersi contraddistinto a suon di goal lungo l’intera trafila del settore giovanile laziale ed essere stato uno dei protagonisti nell’ultimo campionato Primavera, è arrivata dalla Ternana la prima chiamata dai professionisti, con Panucci deciso a puntare sulle sue qualità. L’attaccante nativo di Tivoli è riuscito a ritagliarsi un crescente spazio nell’11 titolare, nonostante le mille difficoltà affrontate dal club umbro: le quattro gestioni tecniche, il precario rapporto tra ambiente e società, la rivoluzione nel mercato di gennaio.

 

Palombi ha immediatamente compreso come tra i grandi il goal abbia una superiore valenza, ma per fare la differenza venga richiesto un contributo che va oltre la marcatura personale. Dinamismo, abnegazione, duttilità tattica in base alle esigenze della squadra, alle necessità in copertura e alle richieste del mister. Il classe ’96 ha subito risposto presente, dopo aver atteso con pazienza e maturità il proprio momento quando le preferenze erano rivolte altrove. Ogni qual volta è stato chiamato in causa raramente ha deluso le aspettative, non facendo mai venir meno il massimo impegno al di là del rendimento nella singola gara.

 

A Novara è stato il simbolo della gioventù capace di soffrire le pene dell’inferno, trasformarsi nell’ennesimo tassello fondamentale a raggiungere i 3 punti e rivelarsi sotto rete il navigato bomber con l’istinto del cecchino, abile a giocare sul filo dell’offside. Attaccante innato dalle grandi qualità realizzative, ma sempre pronto a sacrificarsi per il bene della squadra, trasformandosi nel centrocampista aggiunto quando il Novara aveva schiacciato sull’acceleratore per ribaltare il risultato nel corso della ripresa.

 

Raggiungere la salvezza con la Ternana, un obiettivo che solo fino a poche settimane fa sembrava sinonimo di pure utopia, poi continuare il percorso di crescita per diventare un giorno, perchè no, protagonista indossando la maglia della Lazio, club proprietario del cartellino. I biancocelesti hanno dimostrato con i fatti di puntare ai prodotti del vivaio e la presenza in panchina di Simone Inzaghi non può che rappresentare l’ulteriore conferma.  Per i rossoverdi ogni gara avrà il significato di una finale, il talentuoso Palombi potrebbe rivelarsi davvero l’arma in più per mantenere la categoria in una stagione apparentemente maledetta.

 

Diego Anelli Direttore www.sampdorianews.net