La rivoluzione di Firenze continua. Non si possono trovare sostantivi diversi per descrivere questa sessione di mercato in casa viola, caratterizzata anche dal comunicato di fine giugno, con il quale i Della Valle annunciarono la totale disponibilità alla cessione del club, in presenza di un’offerta congrua e soprattutto di un progetto all’altezza del Giglio. I prossimi a cambiare aria con ogni probabilità saranno Matias Vecino, che dovrebbe raggiungere Borja Valero all’Inter, e Federico Bernardeschi che già nelle prossime ore potrebbe diventare anche ufficialmente un nuovo giocatore della Juventus, virtualmente lo è già. Ad inaugurare la diaspora in salsa viola fu Gonzalo Rodriguez, tornato al San Lorenzo a parametro zero, poi fu la volta di Josip Ilicic, approdato all’Atalanta, e del già citato Borja. In uscita restano anche (come minimo) Badelj e Kalinic, tornato ieri sera nel ritiro di Moena dopo aver usufruito di diversi giorni di permesso, spesi nella nativa Croazia. Vorremmo tanto essere nella testa del centravanti che a gennaio rifiutò l’offerta pazzesca del Tianjin di Cannavaro, sperando in una destinazione migliore, e adesso invece deve sperare che sfumino tutte e tre le piste top per il Milan, confermate recentemente da Fassone. Una (Morata) è già tramontata con l’ufficialità targata Chelsea, l’altra (Aubameyang) si è complicata parecchio per vie delle richieste del Borussia Dortmund, l’ultima - quella che porta a Belotti - in compenso è caldissima. Pantaleo Corvino deve far fronte a situazioni ereditate (vedi clausola rescissoria da 24 milioni di Vecino) e barcamenarsi in entrata nei limiti del budget accordatogli dalla proprietà. Dopo i vari Vitor Hugo, Bruno Gaspar, Milenkovic e Zekhnini, ai quali vanno aggiunti il millennial Vlahovic (che però arriverà a gennaio, al compimento della maggiore età) e i due classe 1999 Graiciar e Hristov, i prossimi colpi della Fiorentina…parleranno francese. Non soltanto Eysseric, il trequartista/esterno offensivo in arrivo dal Nizza, ma anche Veretout. La Fiorentina è andata a scovare l’erede dell’uruguaiano - destinato all’Inter - tra Francia e Inghilterra. Reduce da una grande stagione in prestito al Saint-Etienne, il centrocampista transalpino, nato ad Ancenis il primo marzo di 24 anni fa, inizialmente è stato tentato dalla possibilità di restare in forza ai Les Verts, che lo avrebbero riscattato dall’Aston Villa per 9 milioni, 5 in meno rispetto a quelli spesi dal club di Birmingham - frattanto retrocesso in Championship - per prelevarlo dal Nantes nel 2015. Ma - come anticipato ieri - Jordan, dopo essere stato contattato dalla Fiorentina, non ha indugiato un attimo e ha dato subito la sua disponibilità: fortissima la voglia di misurarsi nel campionato più tattico del mondo. E così la Viola, avendo già il sì del giocatore, è riuscita a strappare condizioni più favorevoli al club inglese con il quale l’anno scorso era stata portata a termine l’operazione Carlos Sanchez: per Veretout nelle casse dei Villans finiranno sette milioni, contratto quinquennale al versatile specialista della Loira, accostatosi al mondo del calcio sgambettando da pulcino nell’AS Belligné. Stiamo parlando di uno dei talenti d'oltralpe rientrante nella favolosa nidiata del 1993, comprendente anche Paul Pogba e Geoffrey Kondogbia, i suoi compagni di reparto in quella Francia Under 20 che nel 2013 si laureò campione del mondo. A dispetto dell’età, Jordan, cresciuto nel Nantes - dall’ingresso nel vivaio all’età di dieci anni alle 143 presenze in prima squadra - ha già disputato complessivamente 215 gare ufficiali da professionista, impreziosite da 19 gol e 33 assist. Questo a livello di club. Venendo al discorso Nazionale, invece, non ha mai vestito la maglia della maggiore, in compenso ha accumulato in passato - dall’Under 18 all’Under 21 - ben 44 presenze e 5 reti. Abbiamo già fatto riferimento alla sua duttilità: il ruolo naturale è quello di centrale, da collocare davanti alla difesa, ma in carriera Veretout ha ricoperto tutte le zone del centrocampo, giostrando da interno, mezzala e finanche trequartista, specie nella prolifica stagione 2014-15 chiusa con 7 gol all’attivo agli ordini di Der Zakarian (che all’epoca allenava i Les Canaris). Il physique du role è quello del mediano sette polmoni di una volta (177 cm per 67 kg), ma oltre che a fare legna sulla mediana il nostro personaggio del giorno è in grado anche di cucire il gioco, ove richiestogli dalle dinamiche che si sviluppano nell’arco dei 90 minuti. Vedremo se l’ultima Corvinata darà i suoi frutti, le premesse - considerata anche la storica adattabilità dei francesi in Italia - sono buone.