JOSE’ GIMENEZ, IL BALUARDO URUGUAGIO FERMA ANCHE IL BAYERN
28.04.2016 | 11:25
La semifinale di Champions di ieri sera non ha visto solo affrontarsi due top club europei come l’Atletico Madrid e il Bayern Monaco, bensì anche due idee di calcio innovative ispirate da due fantastici allenatori. Tra il Cholismo di Simeone e il Tiki-taka di Guardiola, il verdetto è stato incontrovertibile. I tedeschi sono andati a sbattere contro il muro eretto dai colchoneros, sapientemente costruito dal tecnico argentino che è riuscito a chiudere gli ultimi 180 minuti di Champions con zero gol al passivo contro le due naturali favorite di inizio stagione per la vittoria finale. L’impresa di fermare i bavaresi è riuscito nonostante l’assenza del baluardo Diego Godin, elemento imprescindibile nella difesa plasmata dal Cholo, che ieri ha schierato Savic (ex Fiorentina) e Gimenez, e proprio i due centrali sono stati tra i migliori in campo se si esclude Saul Niguez e la sua prodezza con relativo gol. Sono quindi i difensori il segreto del gioco di Simeone e del suo Atletico e uno degli uomini simbolo di questa filosofia di gioco è sicuramente José María Giménez de Vargas. Parliamo di un giocatore completo, forte fisicamente, abile sulle palle alte, determinato, energico nei tackle, veloce nei recuperi difensivi e bravo tecnicamente, che sa anche impostare la manovra dalle retrovie con una buona qualità sfruttando il piede destro molto “educato”. Rappresenta, infatti, il prototipo del difensore moderno di cui ogni club ha bisogno. Nell’uno contro uno raramente va in difficoltà, sia contro avversari dotati fisicamente, sia contro attaccanti brevilinei dal dribbling facile, grazie ad un’esplosività muscolare che gli garantisce grande rapidità nei movimenti e tempismo nei recuperi. Fisicamente e tecnicamente ricorda molto il suo compagno di squadra e di Nazionale, Godin, che proprio ieri sera con una prestazione egregia, Gimenez non ha fatto rimpiangere. Tante qualità ma nessuna sorpresa: basta solamente analizzare quella che è stata la sua carriera da professionista. Fa il suo esordio nel 2012/13 nella massima serie uruguayana con il Danubio, con il quale gioca 16 partite. Non ha neanche il tempo di terminare la stagione che gli osservatori dell’Atletico lo notato e convincono la società madrilena ad acquistarlo per 900.000 euro. Il 25 aprile 2013 viene ufficializzata la sua cessione ai colchoneros con i quali Gimenez, appena sedicenne, firma un contratto quinquennale. Il suo curriculum, nella quale il giovane può già annoverare il passaggio in un top club, deve essere immediatamente aggiornato: bisogna aggiungere la convocazione per i Mondiali con la Nazionale Under 20 dell’Uruguay. Il 23 giugno gioca da titolare nella prima partita della fase a gironi della manifestazione, persa per 1-0 contro la Croazia; nonostante la sconfitta Gimenez si consacra come elemento irrinunciabile per la linea difensiva uruguayana, contribuendo a portare la sua squadra al raggiungimento della finale dopo aver eliminato ai quarti la Spagna super favorita e l’Iraq in semifinale. Per un predestinato, la Nazionale Under 20 è un’esperienza costruttiva ma solo di passaggio. Già a settembre infatti, riceve la prima convocazione in carriera con la Nazionale maggiore, con la quale, dopo qualche panchina, esordisce il 19 giugno 2014 durante la fase a gironi del Mondiale brasiliano, nella vittoria per 2-1 contro l’Inghilterra, sostituendo l’infortunato Lugano. Dopo l’esperienza Nazionale, per Gimenez arrivano i primi successi con il club che fortemente lo ha voluto a soli 16 anni. Sotto la sapiente guida del Cholo Simeone, il giovane può vantare la conquista della Liga e una di una Supercoppa spagnola, ottenuta proprio contro i cugini del Real Madrid. Ma torniamo al capitolo Champions. Gimenez e compagni, ora sono tenuti a difendere la vittoria di misura di ieri e i numeri fanno ben sperare: in questa edizione della massima competizione per club i colchoneros hanno subito appena 5 gol in 11 partite. Non resta che attendere martedì prossimo, ma se c’è una squadra che può riuscire nell’impresa di eliminare il Bayern, quella è l’Atletico Madrid di Simeone.