È nato a Lione Julian Palmieri, ma la sua Nazionale non è quella francese: finora infatti, ha giocato solo per la Nazionale della Corsica, rappresentativa “simbolica” dell’isola francese, che l’ha adocchiato già dai tempi in cui giocava per il Bastia a 15 anni. Per arrivare tra Les Bleus, al momento, c’è da aspettare. Anche se, guardando il gol con cui il difensore-centrocampista ha portato in vantaggio proprio il Bastia contro il PSG nell’ultimo incontro di campionato, sembra che Zinedine Zidane si sia impossessato del suo corpo per alcuni momenti. Una rara prodezza balistica, calciata con una coordinazione anche abbastanza inusuale, che ha lanciato la sua squadra verso la vittoria, siglata da lui stesso qualche minuto più tardi con il gol del definitivo 4-2. La convocazione per la Corsica gli deriva grazie ad i suoi antenati (originari di Omessa) ma anche, soprattutto, per il tanto tempo speso nell’isola: se non lo è di nascita, Julian è corso di adozione. Formatosi all’Olympique lyonnais, si trasferisce al Bastia a soli 15 anni mediante un’indennità di formazione. Dopo una prima stagione difficile, lontano dalla sua famiglia, a poco a poco il giovane si conquista un posto nelle squadre minori ed infine in prima squadra, sotto la direzione di Bernard Casoni. Il suo esordio avviene al 67° minuto della decima giornata contro il Sedan, entrando al posto di Chaouki Ben Saada. Un giallo e tanto impegno gli valgono da subito il titolo di “lottatore”. Poi però una serie di infortuni lo allontanano progressivamente ed inizia quella che sarà l’altalena della sua carriera, costantemente in bilico tra la gloria e la disoccupazione. Quando sembra infatti sul punto di firmare il suo primo contratto da professionista, Jean Martin Verdi, amministratore del club e molto influente all’interno del consiglio d’amministrazione, decide di lasciarlo andare via. Julian allora trova spazio in Italia, al Crotone: siamo nel 2006/2007 e a fine stagione, nonostante la retrocessione, Palmieri è eletto miglior giovane del campionato. Tuttavia, per un conflitto di natura economica con i dirigenti del club calabrese, il giocatore si ritrova ancora una volta senza contratto, condannato prima dalla UEFA a 9 mesi di sospensione per rottura unilaterale del contratto, “condannato” anche dalla FIFA, ove volesse giocare, a cercarsi un club di un livello equivalente a quello che ha lasciato. Lo trova nel FC Istres, nella Ligue 2 francese: anche qui prosegue la sua altalena, con un altro passaggio a scadenza di contratto nel 2009 all’ Paris FC, salvo poi ritornare di nuovo all’Istres l’anno successivo. Finalmente nel 2012 il ritorno in Ligue 1, al Bastia che lo aveva adottato e poi abbandonato. Il pendolo della sua carriera sembrava aver rallentato, fino a ieri, alla doppietta che ha tramortito i fenomeni del Paris Saint Germain. "È bello essere ricordati per una partita del genere”, ha commentato subito dopo il match, “sul 2-0 , il PSG si è rilassato ma noi siamo uomini , abbiamo un orgoglio. La gente sugli spalti ci ama e non volevamo sembrare pagliacci. Ad un certo punto abbiamo anche pensato che fosse necessario evitare di prenderne tre o quattro. Ma loro hanno avuto un momento di relax e di autosufficienza: non dico che abbiamo mancato di rispetto, ma abbiamo approfittato della loro disattenzione”. L’altalena è più in avanti che mai.