Julio Cruz: “A inizio febbraio ho temuto di aver contratto il Covid-19”
12.04.2020 | 17:00
Intervistato da Il Corriere dello Sport, l’ex-attaccante di Inter, Lazio e Bologna, l’argentino Julio Ricardo Cruz, ha raccontato come sta vivendo la pandemia nel suo Paese: “Se quello che è successo a Milano succedesse un giorno in Argentina, sarebbe una catastrofe, una strage, qua da noi la sanità è molto indietro rispetto a quella italiana. Ecco perché quando vedo la gente che per le strade di Buenos Aires fa finta di niente, come se noi fossimo inattaccabili dal virus, la prenderei a schiaffi. L’Argentina è un Paese da sempre molto vicino all’Italia, ma per queste persone è come se l’Italia appartenesse a un altro mondo. Eppure anche la Cina era molto lontana dalla mia Italia. Il mio cuore sarà sempre argentino ma l’Italia è la mia seconda patria. E soffro tremendamente per quello che le sta capitando. Non esco di casa da 25 giorni, non ti nascondo di avere paura. Qua per il momento i contagiati sono sui duemila e fino a questo momento ci sono stati 100 morti, ma i tamponi li fanno solo a chi ha febbre altissima, mal di gola e problemi respiratori. Vai a sapere quanti già hanno contratto il virus pur non avendo sintomi. E credimi, a inizio di febbraio ho temuto anch’io di averlo preso. Nell’albergo di Buenos Aires dove io ho l’ufficio, il console italiano ha fatto una festa alla quale hanno preso parte tanti invitati, tra i quali anche una cinquantina di italiani. A quel punto non era ancora esplosa la pandemia, ma una settimana più tardi ho avuto un mal di testa pazzesco come mai prima nella mia vita e un forte mal di pancia. Mi sono rasserenato in parte non avendo la febbre, ma non sapevo cosa fosse. Per fortuna dopo due giorni sono stato meglio, ma per qualche attimo ho pensato al peggio”.
Foto: CalcioNapoli24