Juric: “Senza il calcio forse sarei un professore. Allenare mi stressa, ma giocare non mi manca per niente”
Ivan Juric, allenatore del
Genoa, ha parlato ai microfoni de Il
Secolo XIX. Queste le sue dichiarazioni:
“Allenare mi stressa, ma mi rende felice, mentre giocare non mi manca per niente. Zero. Con i miei giocatori dobbiamo dirci tutto in faccia, anche le cose brutte. Per poterlo fare prima devono sapere che hai fiducia in loro, gli vuoi bene. È la base. Ed è ciò che mi ha insegnato la vita. Dopo l’ultima gara da calciatore in maglia rossoblù, non ho mai più fatto neanche una partitina. I miei collaboratori vanno, tra amici, ma io no. Quando ho smesso ho avuto un rifiuto totale. Inoltre ho iniziato subito ad allenare. Magari è il nervoso che mi tiene magro, perché non è che stia attento a quel che mangio… Quando vai in campo e sei 11 contro 11, più le panchine, tutte le chiacchiere si annullano ed è la cosa più bella. Lì, chi è più forte in tante situazioni vince, basta. Svaniscono etichette, troppe parole che non portano a niente, provocazioni per fare audience e cose così. Che non mi piacciono, da cui serve estraniarsi. E non mi piace il business del calcio, dove devono mangiare un po’ tutti… Oh, non è che mi lamento, con questo business guadagno una barca di soldi, mi fa stare bene economicamente e mi consente di fare un lavoro bellissimo. Siamo fortunati. Ma non mi piace l’affarismo. Cosa avrei fatto senza calcio? Non saprei. Nella mia famiglia sono tutti laureati, io a scuola andavo bene, magari avrei fatto il professore”. Foto: pagina ufficiale Genoa