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Juric: “Con il Venezia non sarà facile, hanno ottime individualità. Belotti? Lo avvicinerò gradualmente al rientro”

11.02.2022 | 11:14

Juric

Ivan Juric, allenatore del Torino, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara con il Venezia.

Queste le sue parole: “Sono una squadra di talento, con tanti sconosciuti ma che gli addetti ai lavori conoscono. Lottano per salvarsi, sono partite molto difficili. E’ un’occasione per ripartire: abbiamo perso all’ultimo minuto, dobbiamo riprendere la nostra strada”.

Su Belotti: “Ha fatto qualche allenamento con noi, vediamo oggi: vorrei avvicinarlo alla squadra il prima possibile, farlo partecipe. Anche se si vede il lungo periodo di inattività”.

Sui finali delle partite: “E’ sempre difficile da spiegare. L’atteggiamento della squadra è stato sempre giusto: anche ad Udine non abbiamo fatto le barricate, ma abbiamo continuato a giocare. Abbiamo subito vari tipi di gol, su disattenzioni e un po’ di tutto, ed è difficile da spiegare a livello tattico o mentale. Non ho una spiegazione”.

Su Ricci: “Ha giocato un calcio diverso a ciò che chiediamo noi: è normale che trovi difficoltà, ad Empoli gli chiedevano altre cose. Ci vorrà tempo, ma è intelligente e migliorerà. Domani decideremo se giocherà”.

Su Praet: “Tatticamente deve migliorare, deve legarci di più e che venga più basso. Preferisce gli spunti, ma ci lega poco. Non è nelle sue caratteristiche, ma deve fare il salto su questo: deve creare più gioco, invece vive sulle giocate. C’è un lavoro da fare, speriamo che migliori. Per una squadra è fondamentale avere uno che ti leghi”

Sul pubblico: “Qui a Torino ci sono cose di cui non voglio parlare, entrerei nei vostri litigi ed evito. Mi concentro sulle partite: l’ambiente allo stadio è stato sempre positivo, ma tutto il resto non lo voglio affrontare”

Sulla concorrenza in attacco: “Abbiamo Brekalo-Pjaca, Seck si è fermato per un problemino e deve lavorare. Non è che abbiamo cinque o sei soluzioni: abbiamo quattro punte centrali e ne basterebbero due, abbiamo cinque centrocampisti e ne basterebbero quattro. Questi sono i ruoli che determinano, la concorrenza non è un problema ma deve essere uno stimolo”

Foto: Twitter Torino