Juric: “La nostra classifica è giusta. Gli unici rimpianti sono gli infortuni. Non penso al derby con la Juve”
05.04.2024 | 10:22
Il Torino va alla ricerca della sua terza vittoria consecutiva in campionato, sul campo dell’Empoli. Nella consueta conferenza stampa di vigilia, il tecnico dei granata Ivan Juric ha presentato con le seguenti parole il match da giocare contro la formazione toscana:
Quattro risultati utili di fila e tanti clean-sheet: in cosa siete migliorati? “Siamo solidi e facciamo buone prestazioni, dobbiamo continuare così. A volte vinciamo e a volte no, ma siamo giusti già da diversi mesi”.
Cinque punti in più sull’anno scorso: è giusta la classifica? “E’ sempre giusta. Quando non segni vuol dire che ti manca qualità, a volte non ottieni massimo. Non ci sono rimpianti se non gli infortuni: non puoi fare niente, capitano. Ma è un rammarico”.
Quali sono i rischi di domani? “Li ho visti dal vivo a San Siro. La differenza tra noi e loro è minima, dipende tutto dal lavoro e dalla voglia di migliorarsi. A San Siro hanno fatto bene, sarà difficile e si giocherà sui dettagli”.
Chi sarà indisponibile domani? “Gineitis, che è una cosa seria. Il resto della squadra è in ottima forma, abbiamo fatto un’altra settimana giusta. Dobbiamo dimostrare di essere mentalmente e fisicamente pronti”.
Come stanno Sanabria e Zapata? “Sanabria dopo le cure si è ripreso bene, ha fatto un’ottima settimana. Zapata ha la continuità dei grandi, cura sempre il suo corpo e li vedo bene”.
Lazaro è di nuovo il titolare a sinistra? “Non ci sono titolari e no. Siamo in pochi, ogni settimana cerchiamo le soluzioni giuste. Può succedere anche domani di cambiare qualcuno, dobbiamo tirare fuori il meglio da tutti e i cambi sono decisivi per dare lo slancio”.
Quanto è importante l’aspetto psicologico per il finale di stagione? “Tutto parte dagli allenamenti, non è che fai un discorso e poi sistemi. Bisogna sempre andare forti, in partita serve fare ciò che si è provato. Dobbiamo essere sempre sul pezzo, ma mi sembra un Toro maturo: anche nelle difficoltà siamo sempre tosti. Il lavoro sulla testa si crea con il tempo e con gli allenamenti per poi portarlo in partita“.
Ricci è in diffida: ci sta pensando per il derby? “Non ci penso proprio al derby”.
Si sente evoluto a livello personale? “Molto evoluto. Ho affrontato situazioni diversamente rispetto al passato. Non è solo il campo e tattica, anche altre situazioni che prima non avevo”.
Cosa si porta dietro di questa esperienza al Toro? “Non lo so, sono sorpreso dalla domanda. Faccio fatica a dirlo al volo. Ho ancora tutto contrastante”.
Non dovesse arrivare l’Europa, avrebbe un senso d’incompiutezza anche della sua evoluzione? “Non ci ho pensato. Bisogna far felice la gente, questa è la cosa che mi porta avanti. E quando non riesci a farlo, è meglio togliersi. Stiamo facendo bene, ci sono tanti giovani che prima non avevamo e si lavora bene. Poi si vedrà. Ora voglio vincere a Empoli e giocare così, l’obiettivo è quello. Manca l’ultima pazzia di spingere forte e ottenere un risultato che tre mesi fa mai avrei pensato”.
Nei primi tempi non avete preso gol in 26 gare su 30: è un gruppo che non sbraca mai? “Sono molto soddisfatto del Toro. Ricordo i 140 gol presi in due anni, i giocatori che lottavano per salvarsi: è per questo che dico che la differenza è poco tra un traguardo importante e lottare per non retrocedere. Il dato è da un lato positivo, ma dall’altra puoi pensare che ci manchi la panchina più lunga per ottenere qualcosa in più. Già domani è una sfida molto pericolosa, basta poco per cambiare questa serietà: se due o tre giocatori non remano dalla stessa parte, poi diventi fragile come tre o quattro anni fa nonostante una rosa molto importante”.
Foto: Twitter Torino