Juric: “Super Lega? Non possiamo fare paragoni con l’NBA. Il Verona poteva fare di più”
Il tecnico del Verona,
Ivan Juric, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara con la
Fiorentina. Parole anche in merito alla Super Lega: "
Super Lega? E' veramente un discorso ampio. Secondo me il calcio è un'altra cosa rispetto ad altri sport, è molto più profondo e radicato. Non è come l'NBA, qui parliamo di cultura, di amore e passione. Così va verso il business, puntando verso tifosi di altri paesi, dove questa cultura del tifo non è radicata. Sarebbe un peccato. Dopo il Covid si sono persi dei soldi che magari queste squadre cercano di recuperare". Aveva espresso perplessità sul futuro prima della Samp, nel post-partita sulla condotta della squadra. Cosa chiede per essere più sereno? "Essere sereno è la mia morte (ride, ndr). Oggi leggevo un'analisi molto bella, interessante: secondo me in questi due anni si sono fatte le cose perché sono nervoso, maleducato, mi scontro. Se divento bello, sereno, nella comfort zone, si guadagna bene e si vive bene a Verona, perdo le mie caratteristiche. Tutto gira intorno a quello, questo bisogno di crescere, di mettersi in dubbio e di migliorare: questo ti porta avanti. Questa è la mia idea. Speriamo di finire bene, in questi due anni si sono fatte cose bellissime con la voglia, con i litigi e gli scontri". Ceccherini e Ilic come stanno? "Ceccherini ha un vecchio problema all'adduttore, non ci sarà nemmeno domani. Ilic è stato fuori per scelta tecnica, ho messo Salcedo che ha fatto una partita molto seria per un 2001. Poteva far meglio, ma ho visto un ragazzo molto presente per la sua età". Ivan Juric a Verona comanda molto. "Ma non è vero. Mi rimprovero che quest'anno dovevo essere più cattivo, dovevo rompere di più all'inizio. Il pres è l'opposto, vede tutto positivo e non vuole stress, tutto quello che vorrebbe mia moglie da me. Abbiamo commesso errori che ci sono costati economicamente, io sono sempre nervoso, cerco di capire come migliorare. Non comando tanto, fino a un certo punto". Sente di incidere in questa società? "Arrivi a un certo punto. Abbiamo alzato tutto, perché c'era poco, senza offendere. È diverso il modo in cui si trattano i giocatori che arrivano. Poi arriva il succo della storia, come migliorare la società nei prossimi anni: io le mie idee le ho. Se pianifichi anno per anno non puoi andare avanti, non è possibile. Rimani nel limbo e aspetti una morte lenta. Se pianifichi su tre anni, con fiducia, allora puoi fare belle cose. Se Barak costa sei, e noi lo paghiamo in tre anni, allora costa due, per fare un esempio. Speri che il giocatore renda bene, e poi lo puoi girare. Se ti fermi perché costa sei non va bene. Io parlo dal lato sportivo, senza compromettere la società economicamente. Ma devi avere coraggio: devi stare attento agli stipendi, ma sul mercato devi pensare che Barak è costato due, non sei. Poi lì puoi fare cose belle, ma ci vuole fiducia del presidente nel suo direttore e nel suo allenatore". Come sta Veloso? Ilic può partire titolare, o riconfermerà Sturaro, che comunque ha fatto bene? "Non sono d'accordo, non ha fatto così bene. Non ha fatto male, ma non benissimo. Veloso ha un problema al collo: è una cosa privata, e non vorrei parlarne. È un dispiacere perderlo per un tot di tempo, spero non sia troppo lungo. Per domani penso che andrò su Ilic. Ho dato un'opportunità a Salcedo che secondo me ha fatto bene, domani andrò su Ilic". Foto: Twitter Verona