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Juve Campione: difesa di ferro e quarto double di fila. Tutti i numeri da record

14.05.2018 | 00:00

juve campione

Sempre più nella leggenda. Chiamatela pure l’ammazza Serie A, perché negli ultimi sette anni il massimo campionato italiano ha avuto una sola padrona: la Juventus. Una stagione da brividi, quella della Vecchia Signora, caratterizzata da un avvincente duello con il Napoli, che avrebbe potuto essere la perfetta trama di un film thriller. Invece, le due pretendenti allo scudetto si sono date battaglia sui prati verdi in giro per l’Italia a suon di gol e numeri pazzeschi. Ancora una volta, però, a spuntarla è stata l’armata bianconera guidata dal generale Max, che entra così di diritto nell’Olimpo dei grandi del calcio nostrano. Per la Juve si tratta del 7° scudetto consecutivo, il 4° da quando Allegri siede sulla panchina del club torinese. Un avvio complicato, una cavalcata ricca di suspense, un finale da favola. Uno scudetto indimenticabile, il settimo di fila: mai nessuno in Italia era riuscito ad inanellare una striscia così vincente, eguagliato il record nei cinque maggiori campionati europei del Lione, campione di Francia per sette volte consecutive dal 2001/02 al 2007/08. Se poi ci aggiungiamo anche la quarta Coppa Italia di fila alzata al cielo sulla pelle del Milan, che vale il quarto double in quattro anni (altro record mai fatto prima d’ora in Italia), allora l’impresa assume i connotati di leggenda.

Eppure la stagione bianconera non è certo stata tutta in discesa. Anzi, c’è un dato che riassume alla perfezione il tribolato campionato di Madama: Buffon&Co. sono stati in testa alla classifica soltanto per 13 giornate sulle 37 finora giocate (tra una settimana saranno 14 su 38), mentre i rivali del Napoli hanno dettato il passo per ben 21 turni. A testimonianza che la lotta per il titolo non è mai stata scontata, almeno fino alla giornata numero 35, quando la squadra di Allegri ha dato una vera e propria spallata al campionato con la rimonta da urlo in quel di San Siro ai danni dell’Inter. Un successo che è valso il nuovo più 4 sui partenopei, a cui ha fatto seguito il colpo di grazia inflitto dalla Fiorentina alla banda di Sarri, con quest’ultima costretta ad alzare bandiera bianca e abbandonare ogni velleità di scudetto. Sono tanti i numeri che vengono fuori esaminando le 37 gare fin qui disputate dalla Juve e terminate con l’ennesimo titolo messo in bacheca. Una partenza sprint, spumeggiante, forse troppo per gli standard di Allegri. Non a caso, nelle prime 13 giornate di campionato la Juventus ha timbrato il tabellino dei marcatori in ben 37 circostante, per una media di quasi 3 reti a partita. Fin qui tutto bene, ma alla voce “gol subiti”, c’era un 14 che faceva storcere il naso a diversi addetti ai lavori. Lo stesso Allegri sapeva benissimo che con quei numeri, probabilmente, lo scudetto sarebbe andato altrove. Già, perché la storia insegna che in Italia – quasi sempre – si vince con la miglior difesa piuttosto che con il miglior attacco. E allora ecco la sterzata, il cambio di rotta che ha segnato profondamente la stagione bianconera. La Vecchia Signora torna all’antico: rispolvera una retroguardia di ferro, sfoggia una fase difensiva al limite della perfezione e si riscopre quasi insuperabile dalle parti di Buffon, mettendo da parte il calcio votato all’attacco visto nella prima parte di campionato. “Lo spettacolo si fa al circo”, sentenziava Allegri in risposta a chi lo criticava per il presunto non-gioco della sua creatura. Ma i numeri e i risultati, quelli che alla fine della fiera portano i trofei in bacheca, hanno dato ragione all’allenatore bianconero: dal 26 novembre scorso al 17 marzo (vale a dire dalla 14esima alla 29esima giornata di A) la Juve ha subito una sola rete in 16 gare. Una striscia pazzesca, che ha permesso all’armata bianconera di colmare il gap dal Napoli capolista ed effettuare il sorpasso decisivo in vetta alla classifica.

Dando uno sguardo più approfondito ai numeri, si può notare come la Juve, rispetto ai precedenti campionati, abbia aumentato la mole di gol realizzati: in questa stagione sono già 84 le reti segnate (72 nel 2014-15, 75 nel 2015-16 e 77 nel 2016-17). Un incremento notevole (media di 2,27 gol a gara), che può aumentare ulteriormente in vista dell’ultima partita all’Allianz Stadium contro il Verona. Molto simile, invece, il numero delle reti subite in confronto agli ultimi 4 anni: 23 i gol incassati nell’attuale Serie A (media di 0,62 a partita, attualmente la miglior difesa del campionato) contro i 24 del 2014-15, i 20 nel 2015-16 e i 27 nel 2016-17. Insomma, rispetto al passato la Juve segna di più ma subisce uguale o addirittura meno (22 clean sheet), come conferma anche la differenza reti da urlo (+61). Nella corsa al titolo è stato pressoché ininfluente il fattore campo, considerato che la compagine di Allegri tra le mura amiche ha disputato 18 gare (in attesa della passerella col Verona) collezionando 15 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte (media punti di 2,56); in trasferta, invece, nelle 19 partite giocate sono arrivati 14 successi, 4 pareggi e una sconfitta (media punti di 2,42). Analizzando le statistiche personali, emergono inevitabilmente i 22 gol realizzati da Paulo Dybala, miglior marcatore juventino in campionato (terzo nella classifica capocannonieri alle spalle di Immobile e Icardi). Dietro di lui, Higuain con 16 centri. Importante, in termine realizzativi, anche il contributo di Khedira (9 reti). Se guardiamo gli assist, svettano le 20 palle gol (di cui 10 vincenti) servite da Douglas Costa ai compagni, ma non vanno dimenticati neppure gli assist decisivi di Pjanic (7) e Cuadrado (6). Il bianconero più presente in campionato è invece stato Higuain, con ben 2951 minuti disputati per un totale di 34 presenze. Nota a margine per Massimiliano Allegri, che ha vinto il suo quinto titolo da allenatore in A: entra così nella top 3 dei tecnici più scudettati dopo Trapattoni (7), a pari merito con due mostri sacri come Capello e Lippi (5). Non solo: Max, con i 92 punti raccolti in questo campionato, ha già superato il suo record personale di punti alla guida di una squadra di Serie A (nelle stagioni 2016/17 e 2015/16 con la Juve si era fermato a quota 91). Il dominio bianconero in Italia continua…

Mauro Cossu

Foto: Twitter ufficiale Juventus