Juve, credici: falli andare in Barça

Il gran giorno è arrivato, ecco la Juventus all'appuntamento più importante della stagione, sin qui e forse non solo. Non servono grandi giri di parole per introdurre il primo atto della doppia sfida con il Barcellona, valevole per i quarti di finale di Champions League. Partite come queste psicologicamente si preparano da sole, tatticamente no, da quel punto di vista servirà la mano di Allegri, giunto al suo decimo incrocio (otto ai tempi del Milan) con i blaugrana, autentica bestia nera del tecnico livornese che li ha battuti solo una volta, a fronte di tre pareggi e cinque sconfitte. La più recente, nonché l’unica alla guida di Madama, risale alla finale del 2015, ma sarebbe troppo riduttivo parlare di Juve vogliosa di vendicare Berlino. Stasera piuttosto i bianconeri cercheranno di legittimare le loro ambizioni di vittoria finale, al cospetto dell'avversario che ancor oggi rappresenta il top a livello continentale. E non soltanto perché dal 2006 in poi ha levato al cielo ben 4 Coppe dalle grandi orecchie. Eccezion fatta per la storica remuntada sulla pelle del Psg, rispetto a due anni fa è un Barça più ‘umano’ e più incline a serate storte, al di là delle sette sconfitte già rimediate in stagione (due in Europa, sui campi di Manchester City e Psg), l’ultima sabato sera a Malaga per 2-0 mentre la Signora contestualmente sbrigava la pratica Chievo. Lo spauracchio si chiama sempre MSN: limitare Messi, Suarez e Neymar vorrebbe dire essere a metà dell'opera, tenendo presente che - statisticamente - non sarà facile che il tridente meglio assortito di sempre (nel complesso già 90 gol in stagione) resti a bocca asciutta per la seconda partita consecutiva. Numeri alla mano, si affronteranno il miglior attacco (26 reti) e la miglior difesa di questa edizione della Champions (appena 2 i gol subiti dalla Juve). Tantissime le sfide nelle sfide: da Dybala opposto al compagno di Nazionale Lionel, anche se il dualismo del futuro - ma anche quello attuale a giudicare dai numeri - sarà inevitabilmente con Neymar, a Chiellini che si ritroverà a marcare il vampiro Suarez. Per non parlare di Dani Alves, l’attesissimo ex della contesa, Khedira e Higuain per i quali - ai tempi del Real Madrid - il Barcellona era il nemico di tutti i giorni, con il Pipita che sta condividendo con la Pulce di Rosario il peso dell’attacco della Selecciòn da tanti anni a questa parte. Ad ogni modo, in questa notte stellare i bianconeri dovranno capitalizzare fattore campo e maggior fame di Champions. Bonucci e compagni, penalizzati dall’urna di Nyon anche per via del ritorno in trasferta, sanno che allo Stadium hanno sostanzialmente un solo risultato a disposizione. Inutile fare troppa filosofia: la Juve, per incrementare le proprie chance di qualificazione, stasera deve vincere. Un passaggio quasi obbligato, tenendo conto delle insidie che riserverà fra una settimana il Camp Nou, catino in grado di condizionare non poco. Per arrivare in fondo al grande obiettivo Champions va scalata la montagna, ma l’equipaggiamento è quello ad hoc. Juve, credici: falli andare in Barça. Foto: Twitter Juventus