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La Juve non è il Psg: al Camp Nou serve una prova di forza

19.04.2017 | 00:10

Nelle doppie sfide di Coppa è importantissimo non subire gol in casa, lo si sa. Se poi all’andata vinci 3-0, generalmente ti metti in tasca un buono che vale l’80% della qualificazione al turno successivo. Assiomi, quasi dogmi che non valgono però se l’avversario chiamato all’impresa si chiama Barcellona. Al di là del freschissimo precedente con il Psg, che ha riscritto la storia della Champions (mai nessuna squadra aveva ribaltato un 4-0), i blaugrana tra le mura amiche da sempre hanno una marcia in più. Camp Nou valore aggiunto, spesso teatro di goleade da pallottoliere. Anche perché giocarci è difficile, per via dell’ampiezza del terreno di gioco che favorisce l’abitudine di padroni di casa a sviluppare la manovra sugli esterni, per poi accentrarla repentinamente. Ciò premesso, la Juve ha tutte le carte in regola per non subire una remuntada (o remontada che dir si voglia) letale. In primis perché non è il Paris Saint-Germain, con il dovuto rispetto per la squadra allenata da Unai Emery, in secundis perché può contare sulla difesa meno battuta della Champions, con appena 2 reti subite in 9 gare, forse anche la più forte del mondo in questo momento. In tertiis perché il capolavoro tattico firmato da Allegri all’andata – con una copertura degli spazi assolutamente perfetta – non può che far ben sperare in vista di stasera. Certo, sarà difficile ripetere la prestazione di 8 giorni fa, quando a Messi e soci furono concesse soltanto due palle gol pulite, entrambe sventate da Buffon, ma altra cosa è pensare ad una sconfitta con almeno 4 gol di scarto. Il Barcellona farà la partita, come sempre del resto da Guardiola in poi, quindi aspettiamoci le solite percentuali bulgare di possesso. Ma anche diverse palle gol che la Signora dovrà sfruttare, a differenza di quanto (non) fece il Psg, posto che i ragazzi di Luis Enrique inevitabilmente saranno portati a concedere spazi in ripartenza. La sensazione è che stasera, ancor più degli undici catalani, la Juventus debba temere il fattore Camp Nou, stadio in grado di condizionare giocatori e non solo, per informazioni cercare su Google la parola “Aytekin”. I bianconeri arrivano comunque all’appuntamento in condizioni ottimali, anche a prescindere dal recupero di Dybala. Già, perché il campionato adesso è ancora più in cassaforte, dall’alto degli 8 punti di vantaggio sulla Roma a sei giornate dalla fine. Il Barcellona invece domenica è atteso dal Clásico al Bernabeu e dovrà soltanto vincere (azzerando il bonus Real della partita da recuperare) per giocarsi la Liga fino in fondo: già il pareggio sarebbe una sentenza, perché i blancos resterebbero a più 2 con una gara in meno. Eliminare il Barça sarebbe un toccasana per autostima e consapevolezza. La Juve non è il Psg: al Camp Nou serve una prova di forza.

Foto: Twitter Barcellona