KABOUL, COLOSSO DELLA DIFESA DEGLI SPURS
22.04.2014 | 10:41
Qualità, esperienza, forza fisica e capacità di inserimento su calcio piazzato: da sempre è questo il mix perfetto che un moderno centrale deve dimostrare di possedere per imporsi ad alti livelli. Un mix che sembra appartenere a Younes Kaboul, possente difensore del Tottenham che piace a mezza Europa. Le sue doti sono apparse chiare a tutti sabato 19 aprile, in occasione dell’anticipo della 35esima giornata di Premier League. E’ il minuto 62, gli Spurs comandano 2-1 sul Fulham: Eriksen calcia dalla sinistra una punizione forte e tesa nel mezzo, la palla sembra che stia per sfilare sul fondo ma Kaboul sfrutta tutti i suoi 190 centimetri e con il ginocchio destro insacca a porta praticamente vuota. E’ la rete della sicurezza, è la rete che consente alla sua squadra di salire a quota 63 (e di allungare a +6 sul Manchester United, che il giorno successivo andrà a perdere 2-0 in casa dell’Everton) e di accarezzare ancor più da vicino la possibilità di partecipare alla prossima edizione dell’Europa League.
Nato a Saint-Julien-en-Genevois il 4 gennaio del 1986, Younes Kaboul inizia la sua carriera da professionista nell’Auxerre all’età di 19 anni. L’esordio nel calcio che conta promette davvero bene, grazie alla conquista della Coppa di Francia nel 2005 e al primo gettone di presenza collezionato in Coppa Uefa. La prima big a notare le sue doti fisiche e tecniche è l’Inter, che nel gennaio del 2007 contatta il suo entourage, ma invano: la volontà del franco-marocchino è quella di sbarcare al Tottenham. Un’operazione che diventa ufficiale il 5 luglio dello stesso anno: un’estate in cui anche altri club europei (Juventus, Roma e Chelsea) si erano messi in coda, salvo poi arrendersi dinanzi alla vittoria di mercato dei Lilywhites. La sua prima stagione con la nuova squadra si rivelerà discreta: 21 presenze, 4 reti (segno della sua propensione naturale a cercare la porta quando possibile) e conquista della Coppa di Lega inglese. L’anno successivo ecco il passaggio al Portsmouth dove, tra il 2008 e il 2010, collezionerà 39 apparizioni in campo e 4 marcature. Quanto basta per convincere gli Spurs a richiamarlo alla base e affidargli le chiavi della retroguardia. Il vizietto del gol non si dissolve nemmeno nelle grandi occasioni, come quella datata 20 novembre 2010. E’ il 165esimo Derby di Londra tra Tottenham e Arsenal e a 4 giri di orologio dal termine del match inserisce il proprio nome sul tabellone luminoso per il decisivo e definitivo 3-2 con cui consente ai Whites di esultare. Ora si appresta a chiudere la sua quarta annata di fila con la stessa maglia (grazie alla quale ha anche conquistato la Nazionale transalpina), probabile che durante la prossima sessione estiva di calciomercato voglia cambiare aria (considerato anche il suo contratto in scadenza a giugno 2014 e ben lontano dal prolungamento): a 28 anni ha l’occasione di firmare l’ultimo contratto importante della sua carriera. E dunque ecco farsi avanti la Fiorentina, che, come riportava il Mirror in un’edizione di circa due mesi fa, gli avrebbe offerto un biennale con opzione per il terzo anno. Sarebbe il tanto agognato rinforzo di spessore per i viola, alla continua ricerca di un centrale che consenta alla difesa di Montella di fare il salto di qualità. Tuttavia, il club gigliato dovrà fare i conti con una concorrenza di non poco conto: tra le altre, anche Besiktas e Siviglia hanno messo gli occhi sulla colonna del Tottenham, e da qui ad agosto chissà quanto potrà allungarsi la fila delle pretendenti. In coda per Younes Kaboul: affidabilità, centimetri e gol è il suo biglietto da visita.