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Kakà: “Il 2007 è stato l’anno più bello della mia carriera. Pioli ha dato una grande mentalità. Ibra? Bello vederlo ancora in campo”

22.11.2021 | 16:50

Ricardo Kakà, ex fuoriclasse del Milan, è intervenuto a Milan Tv dove ha parlato della sua carriera, dei ricordi di Champions, del Milan di oggi.

Queste le sue parole: “I ricordi di Champions League? La musica, la gente allo stadio, la partita. Tutto quello che era l’atmosfera di giocare una partita di Champions me lo ricordo”.

Gol al Bruges: “Ricordo bene quel gol a fine partita, con il grande cross di Cafu e il mio tiro al volo: il modo in cui ho fatto gol che poi è diventato il mio segno distintivo, indimenticabile. E’ molto più di quello che avevo sognato. Un’altra rete indimenticabile? Il primo gol in assoluto con il Milan nel derby, poi il gol in Champions in questa maniera. Non avrei mai pensato che mi potessero accadere cose simili”.

La finale di Istanbul: “E’ stata una delle finali più belle di Champions, purtroppo l’abbiamo persa noi. Non vincere per me è stata una cosa molto dura, perché sapevo già quanto sarebbe stato difficile ritornare a giocare una finale di Champions League. Quella sconfitta è stata durissima, ma mi ha fatto crescere tantissimo sia a livello umano sia a livello professionale. C’era sempre il dubbio che potessi raggiungere un’altra finale di Champions, che potessi vincere questa coppa. L’anno dopo abbiamo perso in semifinale contro il Barcellona e c’era un nostro gol regolare non convalidato. Posso dire che quei due anni sono stati veramente molto difficili e pieni di dubbi, è stato un mix di emozioni bellissime concluso con la vittoria di Atene”.

La rivincita del 2007: “Il 2007 è stato l’anno più bello della mia carriera a livello di risultati sia collettivi che personali. Il mio obiettivo non era essere capocannoniere, nel 2006 Sheva è andato via e quindi Ancelotti mi ha cambiato un po’ il ruolo: ero diventato una seconda punta, facendomi giocare vicino a Inzaghi e sono diventato il capocannoniere della Champions League. Per me è bellissimo, perché so le difficoltà di raggiungere questo risultato”.

La semifinale con lo United: “Quella semifinale è stata veramente speciale. Fare due gol a Old Trafford e non vincere quella partita dimostra come sia difficile la Champions League. Sicuramente il mio è stato uno dei gol più belli della mia carriera, un gol molto speciale. Non aver chiuso il discorso all’andata ci ha dato ancora più carica al ritorno a San Siro: sapevamo che era possibile, giocavamo contro una squadra molto forte con tanti talenti individuali, ma eravamo fiduciosi. Come si dice in Italia, è stata una partita perfetta per tutti i milanisti”.

Il Milan di oggi: “Era brutto non vedere il Milan in Champions League. Ora la cosa bella è che il club rossonero sta tornando ad essere protagonista, sia in Europa e sia in Italia, ed è bello vedere il Milan in questa competizione e poter guardare le partite con lo stadio pieno. Mi piacciono i ragazzi che ci sono in squadra. Questa esperienza in Champions quest’anno è stata bella per questi ragazzi per capire cosa significhi giocare questa competizione. Mi piace il mix dell’esperienza con i giovani, perché il nostro Milan era così e ci aiutavano capire che cosa significasse giocare certe partite. Per i giovani è molto difficile giocare contro club così prestigiosi in stadi importanti con i tifosi, se non hai un supporto da parte dei più esperti diventa dura. Quest’anno è stato così. Speriamo che il Milan l’anno prossimo torni a giocare la Champions e sicuramente i risultati saranno differenti, perché hanno avuto già questa esperienza”.

Su Ibra: “E’ bello vedere giocare questi campioni fino a 40 anni. Vederlo giocare ancora in Champions è veramente un piacere”.

Foto: Twitter Milan