Kakà ricorda Atene 2007: “La rivincita con il Liverpool fu un segnale divino. E’ stata una serata magica”
23.05.2020 | 20:00
Intervistato dall’app ufficiale del club rossonero, il brasiliano Kakà ha ricordato la Champions League del 2007 binta con la maglia del Milan. Il primo ricordo, è andato alla doppia sfida con il Manchester United in semifinale: “Furono due partite spettacolari. A Manchester la ribaltammo con una mia doppietta, il secondo gol lo considero uno dei più belli della mia carriera. Rooney però segnò il 3-2 all’ultimo minuto e vinsero loro. Dovevamo vincere il ritorno in casa: li mettemmo subito sotto pressione, segnai il primo gol a inizio partita, poi fecero gol Seedorf e Gilardino. Molti la considerano la partita perfetta, in effetti è una delle partite più belle della storia del Milan.” Poi, la finale di Atene contro il Liverpool: “Era un segno divino, non era una coincidenza. Non mi piace definirla una vendetta, è troppo. Era qualcosa di meraviglioso, di magico. La squadra era diversa, non c’erano Shevchenko, Stam e Crespo. Ma l’ossatura era la stessa, c’erano quasi gli stessi giocatori. I gol? Pippo iniziò a correre senza guardare la palla. Lui sperava in una respinta del portiere: Pirlo batte e lui sta già correndo per prendere la respinta. Nel secondo gol si può vedere che in attacco c’eravamo solo io e Pippo. Io conoscevo perfettamente i suoi movimenti. Sapevo già cosa avrebbe fatto. Mi sono preparato per l’assist, fu tutto così preciso. Si allargò per avere più spazio per calciare, è una questione di dettagli. L’intesa con lui era incredibile, ma ho avuto feeling con tutti gli attaccanti con cui ho giocato.”
Foto: sito ufficiale AC Milan