Kakà ricorda Atene 2007: “La rivincita con il Liverpool fu un segnale divino. E’ stata una serata magica”
Intervistato dall'app ufficiale del club rossonero, il brasiliano
Kakà ha ricordato la Champions League del 2007 binta con la maglia del
Milan. Il primo ricordo, è andato alla doppia sfida con il
Manchester United in semifinale:
"Furono due partite spettacolari. A Manchester la ribaltammo con una mia doppietta, il secondo gol lo considero uno dei più belli della mia carriera. Rooney però segnò il 3-2 all'ultimo minuto e vinsero loro. Dovevamo vincere il ritorno in casa: li mettemmo subito sotto pressione, segnai il primo gol a inizio partita, poi fecero gol Seedorf e Gilardino. Molti la considerano la partita perfetta, in effetti è una delle partite più belle della storia del Milan." Poi, la finale di Atene contro il
Liverpool:
"Era un segno divino, non era una coincidenza. Non mi piace definirla una vendetta, è troppo. Era qualcosa di meraviglioso, di magico. La squadra era diversa, non c’erano Shevchenko, Stam e Crespo. Ma l’ossatura era la stessa, c'erano quasi gli stessi giocatori. I gol? Pippo iniziò a correre senza guardare la palla. Lui sperava in una respinta del portiere: Pirlo batte e lui sta già correndo per prendere la respinta. Nel secondo gol si può vedere che in attacco c’eravamo solo io e Pippo. Io conoscevo perfettamente i suoi movimenti. Sapevo già cosa avrebbe fatto. Mi sono preparato per l'assist, fu tutto così preciso. Si allargò per avere più spazio per calciare, è una questione di dettagli. L’intesa con lui era incredibile, ma ho avuto feeling con tutti gli attaccanti con cui ho giocato." Foto: sito ufficiale AC Milan