KARNEZIS: NON CHIAMATELO “RIVELAZIONE”
01.10.2014 | 10:48
Guai a chiamarlo “rivelazione“. Non sarebbe d’accordo lui, non sarebbe d’accordo il suo attuale allenatore. Già, perché in effetti Orestis Karnezis è tutto fuorché una sorpresa. Il portiere greco dell’Udinese sta facendo faville. E’ merito del suo talento, della sua ambizione, della sua esperienza. E’ merito di circostanze fortuite, che nello sport indubbiamente aiutano, ed è merito della personalità del suo tecnico, che ha deciso di lanciarlo senza troppe titubanze. 29 anni compiuti lo scorso 11 luglio, Karnezis rischia di passare per il portiere esploso troppo tardi. In realtà il suo è stato un excursus logico e graduale. E’ cresciuto nel settore giovanile dell’Ofi Creta, squadra attualmente allenata da Rino Gattuso. Nel 2007 passa al Panathinaikos, dove attende un po’ prima di strappare la maglia da titolare. Cinque stagioni molto positive con 51 presenze tra il 2011 e il 2013, che gli valgono le attenzioni della sua Nazionale. La prima convocazione nel 2012 (amichevole contro il Belgio) sarà il preludio alla strepitosa esperienza Mondiale in Brasile, terminata soltanto agli Ottavi di Finale con la sconfitta ai calci di rigore per mano della Costa Rica (6-4, ndc). Grande vetrina per la Grecia e per i suoi giovani più interessanti, da Holebas a Manolas, fino a Karnezis. Che la sua più grande soddisfazione, in realtà, se l’era già tolta l’anno prima con il suo Granada: 1-0 al Barcellona di Messi, il suo preferito, il più temuto. Dopo il prestito al club andaluso (stagione 2013-2014, 13 presenze e 13 gol subiti), il ritorno in Italia nella società che ha creduto in lui, l’Udinese. Una concorrenza agguerrita e capeggiata dall’emergente stellina italiana Simone Scuffet. Ma mister Stramaccioni sorprende tutti, e annuncia che il portiere titolare dell’Udinese sarà proprio Orestis Karnezis. Il talento di Atene risponde presente: 5 giornate di campionato, 4 reti subite e una miriade di parate decisive. Friulani terzi in classifica. 189 centimetri per 80 chili di peso non inficiano sulla sua reattività tra i pali. Istinto e stile nei suoi interventi. “Il mio modello? Troppo facile: Van Der Sar“, risponde Karnezis in una recente intervista alla Gazzetta dello Sport. Lo sguardo è quello di chi non ha paura di nessuno. Di chi non ha paura di mettersi in gioco, di confrontarsi e dimostrare il proprio valore. “La cosa più significativa è che ci sono 3 se non 4 portieri di alto livello quest’anno all’Udinese. Ogni portiere vuole giocare, è così in tutte le squadre, quindi devi lavorare sodo per meritarti il posto, nessuno ti regala niente, soprattutto in Serie A. Il posto non è di nessuno, chi gioca la domenica sostiene un esame durissimo durante la settimana. Il mio unico obiettivo è quello di aiutare l’Udinese a vincere, e di infondere sicurezza ai compagni della difesa, perché è questo il compito principale di un portiere”. A Karnezis nessuno ha regalato nulla. Quel che ha ora se lo è meritato sul campo. Non chiamatelo mai “rivelazione”: non sarebbe affatto d’accordo.