KEVIN DIKS, IL NUOVO VAN DER WIEL DALLE 50 GARE IN EREDIVISIE

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In casa Fiorentina è in corso un vero e proprio processo di ringiovanimento della rosa. Dopo aver ufficializzato l'ex Jagellonia Bartlomiej Dragowski, portiere classe 1997 dal futuro assicurato, il club viola sta per mettere a segno un altro "baby colpo". Stiamo parlando di Kevin Diks, laterale destro in forza al Vitesse che ad ottobre compirà appena 20 anni. Un'operazione da 2,5 milioni di euro (con contratto quinquennale) confermata anche da Pantaleo Corvino. Nato ad Apeldoorn, è un prodotto proprio del vivaio giallonero, con cui ha ormai sfondato il muro delle 50 presenze in carriera condite da 2 gol e 4 assist, tutti messi a referto nell'ultima stagione. 182 centimetri di altezza, ama sgroppare sulla sua fascia di competenza non disdegnando la conclusione da fuori. Qualità e caratteristiche che a Firenze mancano come il pane ormai da diversi anni in quella posizione del campo. E Sousa può considerarsi più che soddisfatto: il Vitesse viene universalmente considerato da qualche anno come la "succursale" del Chelsea, stavolta la Fiorentina è stata più abile e scaltra dei Blues a portarsi a casa uno dei migliori talenti dell'intera Eredivisie. Le sue prestazioni sono state un crescendo rossiniano: prima l'esordio tra "i grandi" addirittura contro l'Ajax, poi la permanenza in pianta stabile nell'undici titolare a discapito dell'ex Inter Wallace, infine la convocazione nelle giovanili dell'Olanda, in attesa della vera chiamata orange considerato che, dopo la mancata qualificazione a Euro 2016, si assisterà con ogni probabilità a una "rivoluzione verde".   Occhio a giudicare un calciatore prim'ancora di averlo visto all'opera. Ancor più fallace sarebbe ragionare basandosi esclusivamente sulla squadra di provenienza e sul costo del cartellino. In Italia l'esempio più recente e clamoroso in tal senso porta il nome di Paul Pogba: preso a zero dal Manchester United, gli sono bastati pochi mesi per rientrare nella top 10 dei centrocampisti a livello mondiale. Una scalata nelle valutazioni dei tifosi e degli addetti ai lavori che si augura anche Diks e tutto il popolo gigliato. Più di qualche indizio in tal senso ce lo abbiamo eccome. La rapidità con cui si propone sulla destra, il controllo di palla, il tempismo nella marcatura e nel pressing e quella propensione sbilanciata decisamente verso la fase offensiva gli è valso in patria l'appellativo di "nuovo Van der Wiel". Considerando la carriera e la bacheca di quest'ultimo, un paragone non da poco. Inutile sottolineare che le difese olandesi sono ben poca cosa rispetto a quelle che il diretto interessato affronterà nel Belpaese. Ma le premesse ci sono tutte. E se dovessero essere confermate in pieno, la Fiorentina potrà dormire sonni tranquilli. Vorrà dire che si sarà regalata eleganza, bravura tattica e cavalcate instancabili. Doti destinate ad affinarsi nel tempo e a deliziare le platee del nostro calcio.   Foto: Sito del Vitesse