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Koeman, i suoi numeri al Barcellona. Esonero inevitabile

28.10.2021 | 11:46

Ronald Koeman non è più l’allenatore del Barcellona. Ieri sera il comunicato del suo esonero. Il tecnico olandese paga un avvio disastroso con il Barcellona in questa stagione, ma il feeling, che da calciatore aveva portato a grandi risultati (suo il gol che regalò la Champions nel 1992 in finale contro la Samp), da allenatore non era mai sbocciato completamente.

Koeman è arrivato in blaugrana nell’agosto 2020. Ha sostituito Quique Setien, all’indomani della debacle dei catalani con il Bayern Monaco, il clamoroso 8-2 della semifinale di Champions 2020, in piena pandemia.

Il tecnico, una volta rescisso il suo contratto con la Nazionale olandese, si è seduto sulla panchina blaugrana. Ha subito dovuto fronteggiare le grane Messi e Suarez. L’uruguayano è partito, verso l’Atletico Madrid. Messi, dopo un addio annunciato, è restato un ulteriore anno, per poi andare via l’estate successiva verso il PSG.

Per Koeman in totale 67 partite sulla panchina del Barcellona, con 40 vittorie, 11 pareggi e 16 sconfitte. 141 gol fatti e 77 subiti. La scorsa stagione ha portato il Barça a lottare in Liga, giungendo terzo, distante 7 punti dall’Atletico campione. Koeman aveva comunque vinto la Coppa del Rey, imponendosi in finale per 4-0 sull’Athlelic Bilbao. In Champions, il cammino si era fermato agli ottavi, per mano del Paris Saint Germain, che si era imposto 4-1 al Camp Nou all’andata.

Già in estate si parlava di un suo avvicendamento, ma poi Laporta ha deciso di dargli fiducia nuovamente, contando sulla sua esperienza per fronteggiare la partenza di Messi. L’inizio di questa stagione, però, è stato davvero negativo per il tecnico. 13 partite, contando la Champions, 5 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte. Tre ko in Liga, di cui gli ultimi due consecutivi, con Real Madrid e Rayo Vallecano, hanno portato all’esonero, visto che anche in Champions, il Barça era partito con due 3-0 subiti dal Bayern e dal Benfica. Il successo sulla Dinamo Kyev ha riaperto le speranza di qualificazione nel girone. Ma il cammino balbettante non poteva che portare ad un esonero.

Il tecnico ha anche fatto fronte all’addio di Messi, ad un cambio generazionale che tarda ad arrivare ma anche ad acquisti errati, che non hanno portato ai benefici sperati. Il tecnico olandese sarà ricordato nella storia come l’allenatore che ha vissuto l’addio di Messi al Camp Nou.

Foto: Twitter personale