Koeman: “Sempre bello tornare in Champions. Quel gol in finale alla Sampdoria indelebile”
19.10.2020 | 11:02
Intervistato dal sito dell’Uefa, Ronald Koeman, nuovo allenatore del Barcellona, ha parlato del suo ritorno in Champions League, alla guida dei catalani. Una competizione speciale vinta due volte dall’olandese da calciatore e che ora vuole provare a vincere anche da allenatore.
Questi i ricordi di Koeaman, compreso il suo gol in finale di Champions contro la Sampdoria: “Ogni volta che tornavo a Barcellona, avevo quella sensazione di “OK, sono tornato a casa, ho degli amici”. Sappiamo tutto della città ed è una sensazione fantastica tornare a Barcellona. Sono olandese, ma forse sono un po ‘olandese-spagnolo, anzi olandese-catalano, perché ho vissuto un periodo di nove anni in totale a Barcellona. Tornare ora da allenatore è una bella sensazione”.
Sulle vittorie, con gol, nelle finali di Champions del 1988 e 1992: “Se segni il gol della vittoria, sei l’eroe della notte. Quella sensazione è stata fantastica, ed è stato, ed è ancora, un fantastico ricordo. È stata una sensazione fantastica perché era la prima Champions League in quel momento per il Barcellona. Non si può paragonare il segnare uno dei cinque o uno dei sette rigori con un calcio di punizione nei tempi supplementari contro la Sampdoria; è molto diverso. Ho vinto il titolo con il PSV Eindhoven segnando uno dei rigori finali, ma segnare sul campo è un’altra emozione, anche se è comunque stupendo. È stato inaspettato perché una squadra in Olanda che vince un grande titolo come quello è sempre fantastico.
Su quel gol finale del Barcellona 1992 contro la Sampdoria: “Non era stato pianificato. Ricordo che avevamo tirato calci di punizione negli ultimi allenamenti il giorno prima della partita, ma non abbiamo provato l’uno-due con Stoichkov e Bakero. In quel momento ci venne tutto naturale. Non era una punizione diretta da far passare sopra la barriera e ricordo che dissi: “OK, se passi la palla corta a Bakero o Stoichkov proverò a tirare di potenza”. Normalmente, tirando in quel modo, puoi colpire uno dei difensori che esce dalla barriera, ma quella volta sono stato fortunato, ed è stato forse difficile per il portiere reagire più velocemente per raggiungere il suo secondo palo. Cruyff prima di quella finale ci disse di giocare serenamente, di non farci prendere dalla pressione. Di fare il nostro calcio e di divertirci. Fu una finale durissima, la Sampdoria giocò davvero bene e alla fine per fortuna arrivò quel calcio di punizione a risolvere la gara per noi”.
Il migliore Barcellona nel 1994 e la finale col Milan: “Le semifinali e i quarti di finale del 1994 sono state le migliori gare del Barcellona. Ricordo che vincemmo 4-0 con il Manchester United e 4-1 con la Dinamo Kiev. Eravamo fortissimi. Ci sentivamo invincibili e credo che in finale sottovalutammo quel Milan, che aveva tantissime assenze e perdemmo 4-0 in maniera inspiegabile. Forse anche le parole di Cruyff che si sentiva già vincitore, caricò quel Milan che ci distrusse in finale”.
Su Messi: “Lavoro con lui da 3 settimane circa, è un fuoriclasse e un professionista. I problemi dei mesi scorsi sono alle spalle, superati. Ora pensa solo al bene del Barcellona. Sulla sconfitta con il Bayern? Non era una squadra quel Barcellona ma composta da tanti singoli. Io insegnerò ai ragazzi che se non giochi di squadra non vincerai mai. Questo conta nel calcio”.
Fonte Foto: Twitter Barcellona