Krause: “La salvezza è fondamentale. Vogliamo un grande stadio per un grande club”
Il presidente del Parma
Kyle Krause, ha rilasciato un'intervista a
Dazn, dove ha parlato del suo passato di origine italiana e di questi primi mesi in Emilia, vissuti con entusiasmo nonostante la situazione difficile di classifica del Parma. Queste le parole del patron americano:
“Cosa si prova ad essere presidente del Parma? Per il momento c’è soprattutto tanto divertimento, mi sta davvero piacendo quest’esperienza: è un sogno che diventa realtà. È tutto un sogno: possedere una squadra di calcio, vivere la Serie A, stare in una città come Parma è fantastico. È esaltante ma c’è tanto lavoro da fare, anche perché tutto è accaduto così in fretta”. Le origini italiane: “Io sono italo-americano anche se forse non sembro molto italiano. Mia madre di cognome fa Gentile: la mia famiglia ha quindi origine siciliane. Noi siamo della parte attorno a Palermo, per la precisione da Alia, un piccolo paese nel palermitano. Io e mia moglie ci siamo fidanzati a Palermo e poi ci siamo sposati a Positano, per cui ho origini italiane e sono sempre stato attratto da tutto ciò che ruota attorno all’Italia: mi piace la gente, mi piace il vino, mi piace il calcio… è tutto meraviglioso, tutto ciò che riguarda l’Italia! Poi Parma è una città a misura d'uomo, è grande, ma della misura giusta. Le persone sono molto amichevoli. Tutti tifano Parma e ci si fa rapire dalla bellezza, si sente la storia qui. E' una città da vivere a piedi ed in bicicletta, tutti hanno una bici qui e puoi andare ovunque. In America non è così, ma questa cultura è meravigliosa”. Cosa può portare la mentalità americana nel calcio italiano? "Forse per prima cosa devo imparare dal calcio italiano, ma penso che da una prospettiva americana, da una mentalità americana, uno si accorge che in America hanno fatto un gran lavoro nel creare un'attenzione mondiale attorno agli eventi. L'NBA ne è l'esempio migliore, a partire dallo stadio e da ciò che gli gira attorno, sono riusciti a sviluppare un'esperienza di tifo più appagante per il tifoso e credo che in Serie A si possa fare lo stesso. Vai allo stadio e la maggior parte degli stadi per adesso non sono troppo invitanti come esperienza. Al momento è per i tifosi più sfegatati, ma se si vuole allargare alle famiglie bisogna sviluppare lo stadio, andare oltre alla sola visione della partita". Sulla questione stadio “Ci sono molti presidenti che vogliono costruire un nuovo stadio o rinnovare quello che già esiste. La Juventus ha tracciato la strada, poi l’Atalanta l’ha seguito. Costruire uno stadio è difficile, e se punti ad allontanarlo dal centro città, in un posto lontano dallo stadio attuale come è nei piani di Rocco Commisso, devi tenere conto del legame che i tifosi sentono con il luogo attuale. C’è bisogno ancora di un po’ di tempo, ce la faremo. Può accrescere il fascino internazionale del Parma. E Parma è già su un percorso di crescita internazionale, ha fascino e deve continuare così. Il Parma Calcio può aiutare in questa crescita. Ho parlato con il Sindaco e la nostra idea è quella di costruire uno stadio di classe mondiale che ospiti una squadra di classe mondiale“. Ci sono diversi presidenti americani in Italia: "Si sono stati tutti molto carini con me quando sono arrivato. Ho parlato con Saputo e Commisso, non con i Friedkin che ancora non avevano preso la Roma. Sono stati tutti molto gentili e mi hanno aiutato: posso solo ringraziarli. Anche se ancora non siamo riusciti ad incontrarci". Un aneddoto delle sue prime giornate a Parma... “Una delle prime serate in città siamo andati a prenderci un gelato, ci siamo messi in fila io e i miei soci d’affari. Lì fuori c’era un gruppo di ragazzi che mi ha riconosciuto: “Ecco il nuovo presidente”, “oh hai visto, è lui!”. Ho capito che tutti volevano il gelato e l’ho offerto a tutti! É stato divertente”. Foto: Sito Parma