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La Curva Nord torna sui fatti di Inter-Sampdoria: “Stadio abbandonato in maniera sobria e silente”

09.11.2022 | 22:50

La Curva Nord di San Siro torna a parlare dopo i fatti di Inter-Sampdoria. Il tifo organizzato nerazzurro ha spiegato le proprie motivazioni su quanto accaduto al momento dell’abbandono del settore durante la sfida coi blucerchiati a causa della morte di Vittorio Boiocchi, in un volantino diffuso allo stadio prima di Inter-Bologna.

“Siamo una Curva. Siamo una famiglia. Siamo gli Ultras dell’Inter. E continueremo ad esserlo, meglio e più di prima. Premessa: sappiamo bene che, da quanto qui espresso, “i buoni” estrapoleranno parole “ad hoc” per creare ulteriori polemiche. Ce ne faremo una ragione. E’ una fanzine difficilissima e molto pericolosa da scrivere questa. Ma abbiamo anche riflettuto sull’opportunità di farla uscire o meno, ma alla fine abbiamo deciso che fosse giusto far sentire la nostra voce visto che oramai sono giorni e giorni che si parla di noi dall’esterno deformando e disinformando. Anche perché noi, a differenza degli sceriffi da social che ci hanno condannato fino alla nausea, avevamo altro a cui pensare.

La Nord è una famiglia. Enorme, gigantesca ed affiatata. E’ la famiglia che segue l’Inter, in ogni dove per incitarla. E’ la famiglia che sta dalla parte della squadra quando gli altri abbandonano la nave quando rischia di affondare. E’ la famiglia che se non riesce a prendere il biglietto per tutti i suoi componenti è disposta a saltare una trasferta (e qualcuno ha addirittura avuto coraggio di parlare di estorsione). E’ la famiglia dove c’è posto per tutti quelli che hanno voglia di fare qualcosa per lo spettacolo sugli spalti, di abbassare la schiena e impegnarsi. Siamo a migliaia ad appartenere a questa famiglia. Chi attivamente e chi meno. Abbiamo le nostre regole e tendiamo a non prevaricare mai nessuno. Anzi, di solito ascoltiamo le critiche perché vogliamo davvero creare e saldare sempre più il mondo Inter con il tifo (Ultras e non), ma non diamo certo importanza a chi pontifica dal divano senza conoscerci, crogiolandosi di uno pseudo-ideale frutto di un benessere economico più che morale – poi hanno proseguito parlando nello specifico dei fatti di Inter-Sampdoria – Una Curva di oltre 6000 persone, in maniera sobria e silente, abbandona lo stadio all’intervallo della partita in segno di lutto per la morte improvvisa del proprio leader. Uno stadio ostaggio della prepotenza e violenza ultrà, Minacce a donne, invalidi e bambini e a tutti quelli che non obbediscono all’ordine da parte di un manipolo di criminali di lasciare l’impianto dopo i primi 45′ di gioco. Noi, onestamente, di ignobile in quanto avvenuto in occasione di Inter Sampdoria non ci troviamo proprio niente. Sono stati accostati alla nostra Curva degli epiteti falsi e raccapriccianti. Frutto di invenzione, malafede e pirotecniche ricerche di scoop. La realtà dei fatti è che la digos si è trovata costretta ad identificare delle persone a causa delle pressioni mediatiche ricevute da parte di politica e opinione pubblica. Fine. Nessuna violenza allo stadio. Altrimenti con tutte le telecamere che ci sono credete che la tanto decantata violenza ultras non ve la sareste ritrovata trasmessa in tutte le salse? Rimangono le parole, i racconti delle “vittime”, come se lo “spoglio” della Curva forse avesse avuto luogo in uno scantinato inavvicinabile. Le immagini che non vi trasmettono cosa direbbero in realtà? Niente di quanto raccontato. Non crediamo serva essere dei geni per capirlo. Sicuramente qualche episodio di imperfetta gestione della situazione ci sarà stato e di questo, a prescindere, ce ne scusiamo”.

Foto: Curva Nord Instagram