LA GRANDE BELLEZZA: TEN HAG, IL CONDOTTIERO DELL’AJAX CHE HA STUDIATO DA GUARDIOLA
L'impresa di ieri all'
Allianz Stadium contro la
Juventus non fa che avvalorare la tesi che Erik
ten Hag sia un grande allenatore. Il tecnico dell'
Ajax ha impressionato tutti per il gioco che esprime la sua squadra e la semifinale di
Champions League conquistata non è di certo una casualità. Dopo il
Real Madrid eliminato e umiliato agli ottavi di finale, i lancieri hanno ottenuto un posto tra le prime quattro d'Europa eliminando anche i bianconeri di Massimiliano
Allegri. Partiti sempre senza i favori del pronostico gli olandesi hanno dimostrato di non essere meno dei top club europei. Il merito va dato senza dubbio al tecnico olandese
ten Hag.
Erik ten Hag nasce il 2 febbraio del 1970 a
Haaksbergen, comune neerlandese nella regione di Twente, in Olanda. Prima di intraprendere la strada d'allenatore, l'olandese conta un passato da calciatore. Centrale difensivo o mediano, ha speso tutta la sua carriera nei Paesi Bassi con le maglie di
Twente e
Utrecht, tra i club più prestigiosi, prima di ritirarsi dall'attività agonistica a 32 anni. Dal campo alla panchina il salto è breve ed infatti nell'estate del 2002 inizia subito la sua avventura come allenatore delle giovanili del Twente. Nel primo hanno gli viene affidata la formazione under 17, mentre l'anno seguente quella dell'under 19. Dopo tre anni sulla panchina della Primavera,
Fred Rutten decide di portarselo come vice-allenatore in prima squadra. Nel 2006 si comincia a fare sul serio fino a che nel 2009 arriva il cambio di casacca. Dopo tre anni come secondo al
Twente, ten Hag viene chiamato al
PSV Eindhoven proprio da Fred
Rutten, lo stesso che qualche anno prima gli aveva permesso il salto dalle giovanili. Il suo primo vero incarico da allenatore è sulla panchina dei
Go Ahead Eagles in
Jupiler League, vale a dire la Serie B olandese. Una stagione niente male, visto la promozione in Eredivise, che gli è valsa la grande occasione. Nell'estate del 2013
Pep Guardiola lo chiama per affidargli la seconda squadra del
Bayern Monaco. Qui
ten Hag ha il compito di formare i giovani giocatori e di farli avvicinare alla filosofia calcistica dello spagnolo. Per spiegarla al meglio deve però anche saperla nei minimi dettagli ed ecco che il lavoro con
Guardiola diventa incessante. Cresciuti nella stessa epoca calcistica i due non ci mettono troppo a trovare la giusta sintonia e il
tiki-taka guardiolano diventa anche il pane quotidiano dell'olandese. Dopo 72 gare e una media di 2,14 punti a partita, l'olandese viene richiamato in patria. Nel 2015, dopo quasi 20 anni dall'ultima volta da calciatore, l'
Utrecht lo richiama per affidargli la panchina della prima squadra. Nella prima stagione conquista subito la finale in Coppa d'Olanda dove però perde per 2-1 contro il
Feyenoord. L'anno seguente accede alla fase preliminare dell'
Europa League dove però viene eliminato dallo
Zenit San Pietroburgo. Il suo calcio piace e convince, tanto da spingere l'
Ajax a puntare su di lui. Poco più di un anno fa, esattamente il 28 dicembre del 2017,
ten Hag viene annunciato come nuovo allenatore dei lancieri. Dal suo arrivo ottiene 12 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte. Numeri che permettono al club di Amsterdam di classificarsi in seconda posizione. Il resto è storia attuale, l'
Ajax supera il girone di
Champions League alle spalle del
Bayern Monaco riuscendo a non perdere nemmeno una gara. Questa per il tecnico di
Haaksbergen è la prima volta nella maggiore competizione europea. In campionato domina a braccetto con il
PSV, grazie alle 24 vittorie e i 2 pareggi nelle 30 gare disputate. Il numero impressionante riguarda i gol fatti con 106 reti all'attivo che ovviamente valgono il miglior attacco dell'Eredivise con un +17 sul secondo. La difesa non fa acqua e i 28 centri subiti la vedono dietro solo a quella del
PSV con 23. Il modo di giocare di
ten Hag incanta in campionato ma sta deliziando tutti grazie allo straordinario cammino europeo fatto fin qui. Il tecnico olandese ha riportato l'
Ajax in semifinale di
Champions League dopo 22 anni dall'ultima volta. In quell'occasione i lancieri vennero eliminati proprio dalla
Juventus che poi, però, perse in finale contro il
Borussia Dortmund. L'unica sconfitta, rimediata nelle 10 gare giocate in questa stagione in europa, è quella per 2-1 all'andata degli ottavi di finale contro il
Real Madrid. K.o. che fu ininfluente visto il ribaltone per 4-1 al ritorno. Insomma
ten Hag, a soli 49 anni, è pronto a riscrivere la storia dell'
Ajax, non solo attraverso i risultati ma soprattutto attraverso il gioco. Il lavoro dell'olandese avviene anche sulla mente dei giocatori, infondendo fiducia e aiutandoli a mantenere alta la concentrazione. Andando oltre l'atleta,
ten Hag sembra essere un allenatore che guarda alla persona, comprendendone le mille sfaccettature caratteriali. Come in una catena di montaggio dove: "se tutti lavorano, tutto funziona", il tecnico olandese sa che non c'è spazio per gli individualismi; per questo cura personalmente tutti i rapporti umani, cercando di stabilire una buona relazione con ogni calciatore e facendo si che anche nel gruppo tutto funzioni per il meglio.
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