LA GUERRA, L’ITALIA, LA ROMA: EBRIMA DARBOE, DA RIFUGIATO A OPZIONE PER FONSECA


Gli anni duemiladieci, di certo, verranno ricordati anche per la tematica dell'immigrazione. Fenomeno oggetto di tantissime discussioni. Politiche, sociologiche, storiche. In tanti ne parlano, in tanti se ne schierano al fianco o contro. Accade, poi, però che si verifichino storie legate sia a questa tematica sia al mondo del calcio. E, per fortuna, si tratta di belle storie. Prendete, ad esempio, quella di Ebrima Darboe. Ebrima nasce in Gambia, nel giugno del 2001. L'infanzia, da quelle parti, non è mai una passeggiata presto si trasforma addirittura in un inferno di guerra. Un contesto invivibile per un bambino, costretto a fuggire dal proprio paese. Il viaggio della speranza, per Ebrima, è maledettamente simile a quello che in molti compiono senza nemmeno la certezza di giungere vivi in un contesto peraltro sconosciuto. Però, per fortuna, il giovane migrante in Italia riesce ad arrivarci, pur privo d'ogni cosa: non ha genitori, non ha la maggiore età, non ha nemmeno un paio di scarpe. Viene spedito a Rieti, in una casa famiglia. Lì le scarpe si trovano e si trovano anche quelle per muovere i primi, felici, passi su un campo da calcio. Darboe inizia a giocare nell'ASD Young Rieti e subito mette in mostra un talento tanto grande quanto sfortunata era stata la sua esistenza fino ad allora. Ebrima viene così proposto alla Roma, che lo testa e, poco dopo, lo tessera, non senza difficoltà visto lo status del ragazzo. A gennaio scorso arriva anche l'esordio con la Primavera di Alberto De Rossi. Ma è domenica scorsa che Ebrima ottiene, forse, la soddisfazione più grande dei suoi primi 18 anni: Fonseca, a corto di uomini, lo porta in panchina con la Prima Squadra per la sfida contro il Milan. Un sogno che si realizza nella condivisione dello spogliatoio con gente come Dzeko e Kolarov. E, soprattutto, nel contratto da 80mila euro con i capitolini che, nonostante un futuro ascendente, gli consente di aiutare chi gli ha fatto spiccare il volo dal Gambia e che, in Gambia, ci è rimasto. Foto: Roma Twitter