La Juventus in Ucraina con i pullman: salvate 80 persone
Negli ultimi 8 giorni, per rendere più utile il viaggio, si è accesa la macchina degli aiuti: è partita una raccolta che ha coinvolto tutte le donne e gli uomini della Juventus, nonché alcune scuole della città, per portare in loco generi di prima necessità, vestiti e medicinali.
Poi la partenza. Una piccola carovana si è mossa venerdì dalla Continassa, in direzione Ungheria, per affrontare il viaggio con destinazione Zahony, città a poca distanza dal confine ucraino: un tragitto di 2800 chilometri tra andata e ritorno. La delegazione bianconera (circa 20 persone - uno staff selezionato per dare supporto di ogni tipo in loco, tra cui una psicologa e una pediatra volontarie- guidato dall’amministratore delegato Maurizio Arrivabene, con la presenza di Deniz Akalin e di Luca Stefanini, Head of Medical Department) è arrivata in Ungheria nella mattinata di sabato, accolta dal sindaco di Zahony.
Le operazioni in loco sono state facilitate dall’aiuto del Console Generale ungherese, Jenō Csiszár.
Durante il viaggio l’equipaggio di Juventus sta notando sulla strada una forte presenza di automobili e mezzi con targa italiana, a riprova del grande moto di solidarietà che ha investito il nostro Paese.
In queste ore è in corso la parte ancora più importante: il rientro con le bimbe, i bimbi, i ragazzi e le mamme, che saranno ospitate in provincia di Cuneo, a La Morra, nell’Hotel Santa Maria, messo a disposizione dalla Regione Piemonte e dalla Protezione Civile, che si sono immediatamente attivate nel supportare questo progetto.
Questa spedizione ha per tutta la Società un grande significato: siamo tutti a fianco di chi sta soffrendo a causa della guerra, nella speranza che presto torni la pace". Foto: Twitter Juventus